Medici famiglia, 'Umbria limita scelta farmaci per contenere spesa'
Medici famiglia, 'Umbria limita scelta farmaci per contenere spesa'

Fimmg, 'così si rischia di rendere inefficace il percorso individuale di cura' 

Il provvedimento della Regione Umbria "limita la possibilità di scelta a farmaci predeterminati, non valutati su reali e oggettivati bisogni, e rischia di rendere inefficace il percorso individuale di cura". Così la Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) commenta la delibera dirigenziale emanata nei giorni scorsi dalla Regione Umbria che, secondo il sindacato, "esprime ancora una volta un atteggiamento dirigista tentando, attraverso metodi di controllo e sanzioni prive di evidenze scientifiche ma basati su criteri esclusivamente di risparmio, di contenere la spesa farmaceutica territoriale".

"E' fuori di dubbio che l'impiego delle terapie farmacologiche nella pratica clinica sarà sempre più condizionato, oltre che dall'efficacia, anche dal costo economico - premette Fimmg - Ma questo, nell'interesse dei cittadini e per consentire la libera scelta del percorso di cura da parte del medico, non può essere l'unico parametro per valutare l'appropriatezza e l'efficacia delle scelte terapeutiche effettuate. Provvedimenti come questo non tengono conto dei principi fondamentali di Value Based Health Care, cioè? quei riferimenti utili per una visione integrale di uso di strumenti e modelli organizzativi sui principi di qualità? e valore. Limitare la possibilità di scelta a farmaci predeterminati, non valutati su reali e oggettivati bisogni - rimarca il sindacato - rischia di rendere inefficace il percorso individuale di cura. A questo si aggiunge il rischio che farmaci innovativi e più efficaci vengano riservati a mercati che non agiscono esclusivamente sulla dimensione economica".

Per la Fimmg, "è oramai il tempo, se si vuole agire nell'interesse dei cittadini e continuare a garantire l'autonomia nella scelta della cura migliore da parte del medico, di abbandonare logiche ciecamente sanzionatorie che scadenti risultati hanno ottenuto quando si è tentato di applicarle, e avviare un serio e profondo confronto nella sede più opportuna, che è l'Aifa, aprendo al contributo che la medicina generale può dare in termini di real life e personalizzazione delle cure".

"Riteniamo allo stesso tempo non più rinviabile - concludono i medici di famiglia - la partecipazione dei cittadini a questi processi, attraverso le loro organizzazioni, per una piena consapevolezza e condivisione delle politiche del farmaco finalizzate a rendere sostenibile e appropriata la spesa".

 


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