Ddl liste attesa, registro segnalazioni ed esami da medico famiglia e farmacie
Ddl liste attesa, registro segnalazioni ed esami da medico famiglia e farmacie

Si prevede che le aziende sanitarie locali eroghino prestazioni di specialistica ambulatoriale tramite gli ospedali, l'attivazione della diagnostica di primo livello negli studi dei medici di famiglia, nonché nel privato accreditato 

Un Registro nazionale per le segnalazioni dei cittadini, esami per la diagnostica di primo livello disponibili negli studi dei medici di famiglia e alcune prestazioni anche in farmacia. Sono alcune delle misure che si punta a introdurre con il Ddl che accompagnerà il decreto legge sulle liste d'attesa - materia oggi all'ordine del giorno del Cdm - e che ha l'obiettivo di introdurre quelle misure che richiedono un maggior impegno economico, misure di garanzia sui tempi di erogazione delle prestazioni sanitarie che toccano vari aspetti: il governo generale delle liste d'attesa, il capitolo delle misure di incentivi al personale e meccanismi di premialità, e sanzioni legati al raggiungimento degli obiettivi prefissati su questo fronte.

Dalle ultime bozze circolate è previsto che sia un provvedimento composto da 14 articoli. Il passaggio sul Registro segnalazioni prevede che questo sia attivo sul portale del ministero della Salute. Sarà uno spazio dove sarà possibile segnalare disservizi nell'erogazione delle prestazioni. Per realizzare l'obiettivo di un servizio sanitario più vicino ai cittadini si prevede che le aziende sanitarie locali eroghino prestazioni di specialistica ambulatoriale tramite gli ospedali, l'attivazione della diagnostica di primo livello negli studi dei medici di famiglia (per esempio ecografia, elettrocardiogramma), nonché nel privato accreditato. E sempre con l'obiettivo di ridurre le liste d'attesa, si prevede la possibilità di svolgere alcune prestazioni anche in farmacia (prelievo, esami del sangue, tamponi), con personale adeguatamente formato e nei laboratori convenzionati.

Ci sono poi tutte le misure per il personale, dall'aumento della tariffa oraria per le prestazioni aggiuntive alla cosiddetta indennità di disagio, dal ricorso agli specialisti ambulatoriali interni per il recupero delle liste d'attesa (misura per cui si stima uno stanziamento di 100 milioni per aumentare a 100 euro la tariffa oraria per la prestazione dello specialista). E ancora un passaggio sugli incarichi libero professionali per gli specializzandi (fino a 10 ore), per valorizzarne il ruolo di contributo alla riduzione delle liste d'attesa e la possibilità di ricorrere a contratti di lavoro autonomo per frenare il fenomeno dei gettonisti. Altro capitolo dovrebbe essere secondo lo schema quello dedicato al sistema di premi e sanzioni per incentivare il raggiungimento degli obiettivi.

Quanto al sistema nazionale di governo delle liste d'attesa, si punta a una maggiore efficacia. La cabina di regia, presieduta dal ministro, sovrintende all'elaborazione del piano nazionale e vigila sulla sua attuazione. Le Regioni varano iniziative per garantire l'effettiva erogazione delle prestazioni e il rispetto dei tempi, monitorano e prevedono misure in caso di mancato rispetto dei tempi, danno direttive ai Dg delle aziende.

Un cenno anche al nodo dell'appropriatezza prescrittiva che verrà definito nel dettaglio con un successivo decreto del ministro della Salute, e infine altre misure in arrivo riguardano il rafforzamento dei dipartimenti regionali di salute mentale con l'utilizzo delle risorse comunitarie del programma nazionale Equità della salute 2021-2027, secondo la bozza. Si affronteranno anche i temi della qualificazione dei percorsi per la presa in carico e reinserimento di pazienti psichici autori di reati; dei piani regionali per la presa in carico di chi soffre di disturbi della nutrizione e alimentazione; dell'attuazione degli obiettivi di prevenzione, presa in carco e di lavoro in rete per i disturbi dell'adulto, dell'infanzia e dell'adolescenza.

Nel Ddl dovrebbe entrare anche l'istituzione della Scuola nazionale dell'alta amministrazione sanitaria per specializzare e professionalizzare i vertici dirigenziali del Ssn.

 


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