Cardiologi, '22 mln risparmi con day surgery, possibile per 16mila pazienti l'anno'
Cardiologi, '22 mln risparmi con day surgery, possibile per 16mila pazienti l'anno'

Il documento Gise 

Ben 22 milioni di euro di risparmi, 16.000 pazienti l’anno che potrebbero rientrare a casa in giornata dopo una procedura coronarica per via percutanea, senza comprometterne il risultato. Questi gli effetti utilizzando la day surgery nei laboratori di emodinamica e cardiologia interventistica italiani, secondo un documento appena pubblicato dalla Società italiana di cardiologia interventistica (Gise) e discusso in occasione della VII edizione di Gise Think Heart 2022, ieri a Napoli.

Le stime sono state rese possibili dall’analisi dei dati nel Registro Gise degli esami diagnostici e degli interventi coronarici, vascolari o strutturali che vengono eseguiti nei centri di emodinamica italiani. Un archivio unico nel suo genere, attivo fin dal 1981. "Questo recentissimo Position Paper sul ricovero breve per le procedure coronariche percutanee in elezione cerca di offrire spunti per l’ottimizzazione delle risorse, identificando i criteri con cui individuare i pazienti con un profilo di rischio inferiore da indirizzare a una gestione in day surgery", spiega Giovanni Esposito, presidente Gise e direttore della Uoc di Cardiologia, emodinamica e Utic dell’azienda ospedaliera universitaria Federico II di Napoli.

"Un intervento in day surgery è infatti possibile per pazienti selezionati tramite la stratificazione del rischio, consentendo di snellire le liste d’attesa - sottolinea - e incrementare del 40% le angioplastiche settimanali senza alcun esito negativo per i pazienti". Analizzando i dati del Registro Gise, "abbiamo valutato che la modalità di day surgery potrebbe essere applicata a circa un paziente su dieci dei 160.000 trattati ogni anno in elezione, con risparmi annui stimati in 22 milioni di euro".

 


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