Molise: Neuromed Isernia, nuovo approccio a fratture vertebrali traumatiche

Ogni 6 mesi workshop di aggiornamento sul dispositivo 

Isernia, 29 nov. (Adnkronos Salute) - Il futuro nella chirurgia delle fratture vertebrali traumatiche si chiama OsseoFix, una procedura che segna l'evoluzione rispetto alle tecniche tradizionali della vertebroplastica e della cifoplastica. Il dispositivo, importato in Italia dalla Scient'x di Milano e da Marcello Bartolo, responsabile della Neuroradiologia diagnostica e terapeutica dell'Irccs Neuromed di Pozzilli, non è ancora molto diffuso nelle pratiche cliniche di molti specialisti italiani. OsseoFix - spiega l'Istituto in una nota - permette di stabilizzare le vertebre con lo stent, una sorta di gabbia in titanio, applicabile con un intervento mininvasivo, riempita di cemento acrilico solidificato.

Bartolo, che ne è stato il primo utilizzatore in Italia, tiene semestralmente un workshop di aggiornamento aperto ai colleghi per poter condividere questa nuova tecnica attraverso un momento teorico e una dimostrazione pratica in live surgery, come quello appena concluso, cui hanno partecipato un ortopedico laziale e quattro neuroradiologi provenienti da L'Aquila, Siena, Roma, Ferrara.

L'applicazione dello stent in titanio risolve fratture particolarmente difficili da trattare, come quelle traumatiche in soggetti giovani e quelle osteoporotiche inveterate, garantendo la consolidazione, per la vertebra, di una nuova e valida impalcatura che regga nel tempo con una conseguente ristrutturazione vertebrale e stabilizzazione del rachide. La vertebra, così trattata, risulta rialzata, solida e, soprattutto, non dolorosa. Questo sistema, inoltre, evita il pericolo di fuoriuscita del cemento, riducendo notevolmente la possibilità di complicanze post-operatorie. OsseoFix si pone dunque come una nuova arma a disposizione degli specialisti anche contro la lombaggine da crollo vertebrale e, in taluni casi, nei cedimenti vertebrali da osteoporosi, nonostante la procedura sia più indicata nei pazienti di media età soggetti a crolli da trauma. L'intervento, eseguito quasi sempre in anestesia locale, dura circa 45 minuti e permette al paziente una ripresa molto rapida, consentendogli di deambulare senza dolore a sole 24 ore dall'inserimento dello stent, con una degenza media di circa 2 giorni e senza necessità di utilizzare busto ortopedico.

 


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