Salute: artrosi alla mano 400 mila italiani, raccomandazioni esperti

'Consensus' a summit reumatologi Sir, parola d'ordine cure personalizzate 

Milano, 21 nov. (Adnkronos Salute) - Cure tagliate su misura in base alle condizioni del paziente, ma anche alle sue necessità quotidiane e alle sue aspettative. Personalizzazione è la parola d'ordine delle nuove raccomandazioni per il trattamento dell'artrosi della mano, che colpisce in Italia 430 mila dei circa 4 milioni di connazionali malati di artrosi, prima patologia reumatica in assoluto. In crescita costante insieme all'invecchiamento della popolazione, l'artrosi riguarda il 50% della popolazione dai 40 agli 80 anni, soprattutto donne. La Consensus italiana sull'artrosi della mano è una delle novità presentate al 49esimo Congresso nazionale della Società italiana di reumatologia (Sir), che si è aperto oggi al MiCo di Milano, dove continuerà fino al 24 novembre.

"L'elaborazione della Consensus ha tenuto conto della necessità di un aggiornamento delle raccomandazioni europee sviluppate dall'Eular (Lega europea contro i reumatismi) nel 2007", spiega Alberto Migliore, coordinatore del gruppo di studio Sir sull'artrosi e promotore del progetto, che ha coinvolto altre società scientifiche del settore (ortopedia, medicina fisica e riabilitativa, chirurgia della mano, medicina termale), oltre ai medici di famiglia di Fimmg e Simg, e la Società interdisciplinare per le cure primarie. Dalla prevenzione con stili di vita ad hoc o con l'uso di tutori, alla cura con antinfiammatori di vecchia e di nuova generazione o condroprotettori come l'acido ialuronico per via intrarticolare, fino all'intervento chirurgico, il messaggio degli esperti è che "il trattamento ottimale dell'artrosi della mano richiede una combinazione di trattamenti farmacologici e non farmacologici il più personalizzato possibile".

Quindi "è necessario tener presente non solo il tipo di artrosi, ma anche la presenza di fattori di rischio (età, sesso, abitudine a eseguire atti meccanici dannosi), la localizzazione e il grado di danno osseo, la presenza di infiammazione e dolore, la limitazione della funzione e della qualità di vita, la presenza di altre malattie e trattamenti, le aspirazioni e le aspettative del paziente". Avverte Giovanni Minisola, direttore della Divisione di reumatologia dell'ospedale San Camillo di Roma e presidente Sir: "La medicina moderna deve rispettare quelle che io chiamo le '4P'. Deve cioè essere predittiva, preventiva, partecipativa e personalizzata". L'auspicio è "che la conoscenza e l'applicazione di queste raccomandazioni possano aiutare il paziente a controllare meglio la malattia, riducendone i sintomi dolorosi, migliorandone le capacità funzionali e ostacolandone la progressione".

 


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