Salute: allarme radiologi, inutile quasi 1 risonanza magnetica su 3

Faletti (Sirm), Colpa mancato rispetto linee guida su appropriatezza 

Roma, 22 giu. (Adnkronos Salute) - Quasi il 30% delle risonanze magnetiche lombari prescritte ai pazienti non sono necessarie, con ripercussioni notevoli sul corretto funzionamento del sistema sanitario e un aggravio ulteriore di costi per la collettività. A denunciarlo è la Società italiana di radiologia medica (Sirm), che rilancia l'allarme legato a un recente studio internazionale pubblicato su 'European Journal of Radiology ' e presentato nella sede del Consiglio Nazionale dei Medici Spagnoli.

E in Italia? "Le cifre – dichiara Carlo Faletti, primario di radiologia al Cto di Torino e presidente della Sirm - non sono molto dissimili da quelle spagnole. Il numero di risonanze magnetiche è sicuramente elevato e altrettanto il rischio di inappropriatezza, in particolare per la risonanza magnetica del rachide lombosacrale, come per quelle encefaliche e del ginocchio". I motivi alla base di questo fenomeno, secondo quanto evidenziato dallo studio europeo, sono fondamentalmente due: da un lato vi sono i medici che esercitano la 'medicina di compiacenza', ovvero quella che dà ragione alle richieste del paziente, dall'altro quelli che praticano la medicina difensiva, per coprirsi le spalle dal punto di vista legale. Di qui la proposta di dare maggior potere ai radiologi, in modo che possano rifiutarsi di fare gli esami, o almeno dar loro la possibilità di parlare con i medici che li hanno prescritti per analizzare più accuratamente il caso. (segue)

(Adnkronos Salute) - "Più che dare maggior potere ai radiologi – commenta Faletti - si tratterebbe di dar loro maggiore ascolto perché, per quanto riguarda l’Italia, a suo tempo furono codificate le linee guida per la risonanza magnetica che rapportano con precisione il criterio di priorità all’idea di appropriatezza. Purtroppo tali regole, per quanto chiarissime, sono puntualmente disattese. Se ci fosse una maggiore attenzione al rispetto delle linee guida, non ci sarebbe niente da riscrivere e niente da inventare. Basterebbe semplicemente applicare quello che è già stato codificato".

Altra proposta per contenere il fenomeno è quella di pianificare programmi di educazione sanitaria per i pazienti in modo che siano coscienti del fatto che le risonanze magnetiche sono utili solo in alcuni casi. "Questo è un compito - conclude il Presidente della Sirm - che spetta in primis alle varie associazioni scientifiche: ognuno deve fare la sua parte. Dal momento che esistono le linee guida, si possono isolare magari alcune di queste prestazioni e su di esse fare dei gruppi di studio per poi dare la giusta visibilità ai risultati a livello della popolazione, non a livello scientifico, poiché su quest’ultimo piano tutto quello che stiamo dicendo è già noto".

 


Torna alle notizie di medicina / radiodiagnostica