Sanità: Palma, contro piaga suicidi basta parole, serve psicologo di base

Presidente Consiglio nazionale Ordine, passare ai fatti con sforzi sinergici 

Milano, 10 set. (Adnkronos Salute) - "I suicidi sono la causa di morte che maggiormente può essere prevenuta", ma "il tempo delle parole è finito. Se si vuole intervenire su questa piaga sociale servono fatti". In occasione della Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio che si celebra oggi, promossa dalla International Association for Suicide Prevention e dall'Organizzazione mondiale della sanità, è questo il monito di Giuseppe Luigi Palma, presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine degli psicologi.

Tra le azioni concrete proposte "vi è la possibilità che i cittadini abbiamo a loro disposizione, attraverso l'istituzione della figura dello psicologo di base, un osservatore ed un ascoltatore dei loro bisogni che si affianchi al medico di base - afferma - con l'obiettivo di leggere ed interpretare tutti quei segnali di disagio che rappresentano le avvisaglie di comportamenti anche autodistruttivi che possano giungere fino alle estreme conseguenze".

"Chi decide di togliersi la vita molto spesso chiede aiuto, lancia dei segnali", ricorda il presidente degli psicologi. Però "serve essere in grado di coglierli sapendo ascoltare. Ascoltare i giovanissimi e il loro malessere esistenziale", o "gli uomini e le donne travolte dalla crisi e dalle difficoltà economiche e che in tantissime, troppe circostanze si affidano al gioco fino a diventarne succubi". Bisogna saper "ascoltare, insomma, le persone che sentono insopportabile anche il peso della vita stessa". (segue)

(Adnkronos Salute) - Per riuscirci "servono sforzi sinergici che incidano sull'organizzazione dell'assistenza sanitaria", continua Palma. "Servono sforzi educativi e culturali. Soprattutto, serve mettere mano a quegli interventi concreti che da tempo vengono proposti dagli psicologi italiani". A cominciare dall'istituzione dello psicologo di base".

"Non serve - ammonisce ancora Palma - accendere i riflettori sui suicidi solo in occasioni di ricorrenze o di clamorosi o eclatanti fatti di cronaca. Servono coraggiose scelte politiche in grado di guardare lontano programmando interventi strutturali con un orizzonte temporale di lungo respiro".

"Solo così - conclude il presidente degli psicologi italiani - potremo dire di aver tentato l'impossibile: invertire la tendenza che mostra come il numero dei suicidi nel mondo, Italia compresa, sia destinato a crescere atrocemente".

 


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