Salute: psichiatra, in Italia 8 mln ansiosi, molti con 'cybercondria'

Mencacci (Sip), facili prede per siti con notizie mediche poco scientifiche 

Roma, 8 ott. (Adnkronos salute) - (Embargo ore 18.00) Sono a caccia di motivazioni remote ai loro disturbi ansiogeni o arrivano dal medico carichi di informazioni prese dal web su una presunta malattia che li ha colpiti e da cui possono essere salvati solo con una nuova cura letta, anche questa, su siti internet. E' il popolo degli ansiosi: "In Italia sono 8mln e molti sono vittima della 'cybercondria', la nuova forma tecnologica dell'ipocondria, che porta ad allarmarsi per patologia lette in rete". Lo afferma all'Adnkronos Salute Claudio Mencacci presidente della Società italiana di psichiatria (Sip), che aggiunge: "Ma la prima cosa da sapere è che l'80% di queste informazioni online di tipo medico o scientifiche è errata".

"La 'cybercondria' colpisce le persone che mal si adattano alle cure che il medico propone loro - aggiunge Mencacci - e diventano una facile preda di pagine web dalle fumose fonti scientifiche. Un meccanismo che poi si auto alimenta: l'ipocondriaco che naviga in internet, legge e osserva foto o video di malattie, incrementando così il suo stato d'ansia e terrore per ogni piccolo sintomo personale. E' una storia infinita - precisa - perché il soggetto non inizia mai a curarsi, il suo obiettivo è la spasmodica ricerca di una diagnosi e di una terapia".

Ma come affronta il medico questa tipologia di pazienti? "Si può intervenire quando una persona in queste condizioni stabilisce una relazione con il suo medico - risponde Mencacci - che deve svolgere una funzione di contenimento e far trovare al soggetto un punto di equilibrio nuovo. Inoltre - conclude - serve anche un atteggiamento attento e particolarmente costruttivo nelle risposte da dare a queste persone, che hanno un livello d'ansia molto alto".

 


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