Medicina: tonsille e adenoidi nei bambini, ecco quando intervenire

I consigli degli esperti Sioechcf 

Roma, 27 dic. (Adnkronos Salute) - Da intervento 'di moda' a operazione da eseguire solo nei casi più gravi. Così è cambiata la tonsillectomia, l'asportazione delle tonsille spesso accompagnata alla rimozione delle adenoidi (adenoidectomia). Resta il secondo intervento per frequenza nei bambini, e a volte viene effettuato anche negli adulti, ma se "un tempo si interveniva sulle tonsille e sulle adenoidi con molta frequenza", tanto che "ben pochi" riuscivano a evitare l'operazione, "più recentemente l'intervento chirurgico è indicato solo in quei casi in cui l'obiettività clinica e gli esami ematologici mostrano che si è di fronte a una 'tonsillopatia focale', che è la forma più grave". Lo spiega Agostino Serra, presidente della Sioechcf (Società italiana di otorinolaringologia e chirurugia cervico-facciale), direttore Clinica otorinolaringoiatrica Università di Catania, azienda ospedaliera Policlinico Vittorio Emanuele.

"Il nostro organismo - ricorda Serra - ha un sistema immunitario che non sempre si comporta come difensore del nostro corpo. Spesso può dare anche luogo a ipertrofie dello stesso sistema immunitario, che sono poi causa di un aumento di volume degli organi linfatici, vale a dire tonsille e adenoidi, con conseguenze di ostruzione dello spazio respiratorio e possibilità di varie infezioni. Il periodo invernale è quello più a rischio, perché nei luoghi chiusi i tessuti linfatici orofaringei e rinofaringei sono più esposti al bersaglio di virus e batteri. La tonsillite è grave quando può essere causa di complicanze per esempio a carico del rene, del cuore o dell'insorgere di una malattia reumatica. Una tonsillopatia cronica si ha invece quando il processo infettivo non esaurisce la propria dinamica nell'arco di poco tempo, ma è soggetto a numerose e frequenti riacutizzazioni".

L'operazione chirurgica, sottolinea la Sioechcf, può contribuire alla prevenzione dei mal di gola frequenti e può ridurre il rischio di infezioni all'orecchio medio. Ma l'intervento non è più frequente come un tempo. Inoltre, benché tonsillectomia e adenoidectomia siano "operazioni molto comuni e sicure", la tonsillectomia "ha dei rischi generici comuni a tutti gli interventi chirurgici. In più ha dei rischi specifici, vale a dire la possibilità che si abbiano delle complicanze di tipo emorragico nel post operatorio, o delle complicanze legata alla anestesia". Per Serra "occorre che il bambino faccia maturare il suo apparato linfatico, perché poi sarà lo stesso a proteggerlo. Se invece è soggetto a vari episodi, occorre seguire le solite precauzioni che vengono messe in atto da tutti i genitori". In alcuni casi, si utilizzano "profilassi antibiotiche". Gli specialisti Sioechcf ritengono che, "laddove ci sia la possibilità o la pericolosità che possa" emergere "una patologia focale, a carico di altri organi, allora si deve intervenire. Così come in quei casi in cui l'individuo va incontro a ripetuti episodi tonsillari nella gola, che necessitano interventi chirurgici o drenaggi".

 


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