Salute: 'Tour de France' elisir di lunga vita, ciclisti francesi più longevi

Confronto su atleti in gara ultimi 65 anni con connazionali non praticanti 

Roma, 3 set. (Adnkronos Salute) - Aver corso il 'Tour de France' può essere un lasciapassare per vivere più a lungo rispetto a chi è stato solo spettatore della storica gara. A stabilirlo è lo studio del Sudden Death Expertise Center di Parigi presentato al congresso Esc 2013 (European Society of Cardiology) di Amsterdam. I ricercatori hanno confrontato i dati dei partecipanti francesi al Tour de France tra il 1947 e il 2012 verificando come questi ultimi, rispetto al resto dei connazionali coetanei hanno un'indice di mortalità legato alle malattie cardiovascolari e alle neoplasie più basso. Vivono dunque più a lungo rispetto alla media dei connazionali. Anche se in alcuni periodi, evidenziati dalla ricerca, in cui si sospetta l'uso di sostanze dopanti, il 'primato' si livella sul dato medio.

Lo studio ha monitorato 786 ciclisti francesi che hanno partecipato almeno una volta al 'Tour' tra il 1947 e il 2012 e ha confrontato le loro condizioni di salute con quelle della popolazione maschile della stessa età. Questo gruppo di professionisti delle 'due ruote' ha preso parte in media a 2,5 competizioni ed è stato seguito per circa 37,4 anni. L' età media della prima partecipazione alla gara era di 25 anni. La ricerca ha scoperto che dei 786 ciclisti, il 26% (208) era deceduto entro il primo settembre 2012. "Un tasso di mortalità - avverte Xavier Juoven, autore del lavoro - che è del 41% inferiore rispetto alla quello medio francese". Le due principali cause di morte per i ciclisti sono state le neoplasie (32,2%) e le malattie cardiovascolari (29%), entrambe inferiori se paragonate ai dati dei connazionali. Tra i tumori, le tre diagnosi principali hanno riguardato apparato digerente (35%), polmone (22%) e prostata (7%). (segue)

(Adnkronos Salute) - Per la terza causa di morte più frequente dei ciclisti, dovuta a fattori esterni come le conseguenze di un trauma frutto di un incidente (15,8%), il dato è molto vicino a quello della popolazione che non corre sulle due ruote. La ricerca ha però messo in evidenza come il tasso di mortalità dei campioni francesi del 'Tour de France' rispetto a quello medio dei connazionali "è stato più elevato in corrispondenza di periodi in cui sono state segnalati casi o episodi sospetti di doping - avverte Jouven - cocaina e anfetamine (1947-1970), androgeni e steroidi anabolizzanti (1971-1990), ormone della crescita ed eritropoietina (1991-2012)".

I dati di mortalità dei ciclisti si sono dimostrati coerenti con tutte le fasce d'età della popolazione generale, ma per gli 'under 30' sono risultati più alti rispetto alla media generale . "Un dato - conclude Jouven - legato ad alla frequenza particolarmente elevata di incidenti in gara registrati proprio in questa fascia di età".

 


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