Anziani: Messina, essere nonni in Italia costa 30 mld, come una Finanziaria

Federanziani, quasi 1 mln impiegati a tempo pieno per sostenere famiglie in crisi 

Milano, 2 ott. (Adnkronos Salute) - "Essere nonni in Italia costa 30 miliardi di euro l'anno, esattamente come una Finanziaria dello Stato". A quantificare l'impegno dei nonni per sostenere le famiglie dei figli, specie oggi in tempi di crisi, è il presidente di Federanziani Roberto Messina, in una nota in cui rivolge un grazie al capo dello Stato Giorgio Napolitano per il suo messaggio in occasione della Festa dei nonni. "Il presidente della Repubblica - sottolinea Messina - con le sue parole si dimostra ancora una volta particolarmente sensibile e attento agli anziani che, in particolare in qualità di nonni, rappresentano oggi più che mai il perno centrale della nostra economia".

"Dal 2002 al 2010 - calcola Federanziani - l'entità del risparmio per le famiglie in Italia si è ridotta a un terzo, calando del 67,7%. Soltanto la crisi, nel biennio 2008-2010, ha fatto registrare una diminuzione secca di 24,529 miliardi di euro nel risparmio, ovvero 1.168 euro per ogni famiglia. In questo contesto i nonni contribuiscono con la messa in campo, ogni anno, di circa 4 miliardi di euro dalle loro pensioni per sostenere figli e nipoti. A questa somma si aggiunge una quantità di denaro enorme non circolante, corrispondente alle ore di lavoro non retribuito spese nell'attività di baby sitting ai nipoti. Una cifra stimabile in altri 24 miliardi di euro, se tali ore di lavoro fossero retribuite a una tariffa di 7 euro l'ora".

"Con il loro insostituibile lavoro di cura - evidenzia Messina - i nonni e le nonne permettono ai figli e alle figlie di accedere al mercato del lavoro, consentendo loro di risparmiare sulla tata e pagare il mutuo. Ebbene, questo denaro, circolante e non, è il frutto di un esercito di quasi un milione di nonne e di nonni 'impiegati' a tempi pieno. A tale bilancio vanno aggiunte le spese per l'acquisto di gelati, pannolini, vestitini, giocattoli, libri e vacanze per i nipoti". (segue)

(Adnkronos Salute) - Ma i nonni contribuiscono all'economia nazionale anche attraverso i loro consumi. Secondo Federanziani, infatti, sono il segmento di mercato turistico più ricercato dai tour operator, anche se ancora incompreso.

I dati del Centro studi Sic 'Sanità in cifre' evidenziano infatti una progressiva crescita del turismo della terza età, sottolinea Federanziani: oggi gli anziani sono circa il 22% dei 23 milioni di turisti italiani. Poiché gli over 65 rappresentano il 18% circa della popolazione, si può dedurre che siano più disposti al viaggio rispetto ad altre fasce d'età, in virtù della loro maggiore disponibilità di tempo. Il consumo annuale di turismo da parte degli anziani è pari a oltre 6 milioni di settimane di vacanza, per un valore totale di 3 miliardi di euro. Ai viaggi vanno aggiunti i consumi culturali, con le circa 24 milioni di visite ai musei che portano nelle casse di questi ultimi circa 96 milioni di euro.

"In compenso - conclude Messina - si assiste a un fenomeno preoccupante: negli ultimi tempi curarsi è diventato per molti anziani un lusso. Si pensi che il fatturato dell'industria farmaceutica totale in Italia supera di poco i 19 miliardi di euro. Ebbene il 63,2% è 'consumato', in termini di assunzioni di farmaci, dagli anziani, e di questi 19 miliardi di euro solo 11 sono a carico del Ssn. Tutti dimenticano di sottolineare che, degli 8 miliardi di euro restanti, gli anziani ne acquistano di tasca loro per quasi 5 miliardi di euro in contanti. Invece, degli 11 a carico dello Stato, almeno 600 milioni di euro sono in realtà a nostro carico tra ticket, aumenti o acquisti senza ricetta. In conclusione anche Federanziani augura a tutti i nonni d'Italia una buona festa".

 


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