Tumori: l'ematologo, raddoppiata sopravvivenza pazienti mieloma, aumentarla ancora

 

Amsterdam, 16 giu. (Dall'inviata dell'Adnkronos Salute Adelisa Maio) - "Rispetto a sette anni fa, la sopravvivenza dei pazienti con mieloma è raddoppiata. Puntiamo ad aumentarla ancora nei prossimi 5, 6 anni. Abbiamo a disposizione sempre più armi terapeutiche e la ricerca continua ad avanzare: non so se troveremo la molecola che renderà guaribile il mieloma, ma la storia della malattia è cambiata rispetto al passato". E' il quadro tracciato da Antonio Palombo, direttore dell'Unità sul mieloma del Dipartimento di oncologia all'università di Torino, durante un workshop della Fondazione internazionale sul mieloma, nel corso del congresso della Società europea di ematologia (Eha) ad Amsterdam.

Il mieloma è il secondo tumore del sangue più diffuso dopo i linfomi: colpisce circa 750 mila persone nel mondo e nei Paesi industrializzati, Italia compresa, le diagnosi sono in continuo aumento e i casi stanno diventando più frequenti anche nei giovani. Diverse cause sono state identificate, fra cui sostanze chimiche tossiche, radiazioni, virus. Negli Stati Uniti, di recente, il mieloma è stato inserito fra le malattie 'da 11 settembre' che hanno diritto alla copertura assicurativa. Questo tumore resta ancora un 'big killer' fra le neoplasie del sangue, ma le opzioni di trattamento sono molto aumentate in poco meno di un decennio.

"La ricerca su mieloma vive una stagione eccitante - sottolinea Susie Novis, presidente della Fondazione - nuove molecole e nuovi approcci terapeutici vengono alla luce con una velocità senza precedenti". Negli Usa ci sono oltre 100 combinazioni di farmaci in sperimentazione clinica, "8 nuove molecole sono allo studio", aggiunge Palombo. (segue)

(Adnkronos Salute) - Dal congresso, spiega l'esperto, "emerge con chiarezza che alcuni farmaci hanno cambiato radicalmente la prognosi e l'aspettativa di vita dei pazienti e hanno ridotto in modo significativo i rischi di tossicità legati al trattamento. Possiamo somministrarli anche a pazienti anziani, su cui in passato era particolarmente difficile effettuare una terapia. Si tratta di farmaci che si assumono oralmente, permettendo di effettuare la terapia a casa, evitando spostamenti e ricoveri in ospedale".

"Si cerca di concentrare il trattamento nelle fasi iniziali della malattia, ottenendo remissioni particolarmente prolungate, dell'ordine di anni", spiega ancora Palombo che ha presentato uno studio, coordinato dall'Italia, su un farmaco immunomodulante, lenalidomide: i risultati evidenziano che il medicinale "ha permesso di raddoppiare la durata di remissione della malattia rispetto ad altre terapie disponibili".

 


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