Bellezza: esperti Sicpre su ustione post-laser, caso grave ma si può intervenire

I medici sulla vicenda denunciata dalla collega napoletana 

Napoli, 17 set. (Adnkronos Salute) - Il caso di Clara Belluomo, docente universitario e medico sfigurata nei mesi scorsi dopo un trattamento anti-rughe con laser e peeling acido, "è sicuramente grave, ma qualcosa si può fare". Lo assicurano Francesco D’Andrea, professore di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica alla Seconda Università di Napoli e Roberto D’Alessio, responsabile del Centro Grandi Ustionati dell’Ospedale Cardarelli, intervenendo sulla vicenda denunciata alla Procura della Repubblica, e illustrano le possibilità per migliorare funzionalità ed estetica in casi analoghi.

Entrambi gli specialisti sono membri del consiglio direttivo della Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica, Sicpre, la più rappresentativa associazione di chirurghi plastici nel nostro Paese, che conta circa 1.200 soci. "In conseguenza dei trattamenti", con un laser ablativo Co2 frazionato e un peeling chimico a base di Tca nella stessa seduta, "il viso della professoressa Belluomo presenta oggi discromie (la cute non ha un colore uniforme) e cicatrici ipertrofiche (ovvero così sviluppate da risultare sporgenti) che risultano esteticamente deturpanti ma anche limitanti da un punto di vista funzionale. Non solo la mimica non è più quella di prima, ma anche parlare e mangiare è difficile. La maschera di silicone che oggi la paziente porta sul viso viene normalmente utilizzata nei casi di gravi ustioni del volto, a scopo terapeutico – spiega D’Andrea - Infatti, esercitano sulle cicatrici una compressione che impedisce alle cicatrici di diventare troppo sporgenti".

Ma cosa fare in episodi come questo? "Innanzitutto procederei con il cosiddetto intervento di scarico - dice D’Andrea - Sostanzialmente si incidono gli esiti cicatriziali conseguenti dei trattamenti praticando le cosiddette 'z plastiche': nuove incisioni che vengono immediatamente suturate e che producono l’effetto di ridurre la tensione locale, aumentando le possibilità di movimento. Nel corso della stessa seduta – dice ancora D’Andrea - procederei a un trattamento di lipofilling. Si tratta di un autotrapianto di grasso, che viene prelevato dalle sedi in cui è naturalmente presente, come l’addome o i fianchi, e che poi viene depurato e trasferito là dove si vuole attivare un processo rigenerativo".

 


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