Ricerca, Mur pubblica Piano nazionale scienza aperta
Ricerca, Mur pubblica Piano nazionale scienza aperta

Cinque assi di intervento anche a fronte delle nuove sfide dettate dai cambiamenti climatici e dalla pandemia 

Parte quella che viene definita "una vera e propria rivoluzione nel modo di fare ricerca, condividere i dati raccolti e comunicarne i risultati", e questa volta l'Italia è già pronta. Il ministero dell'Università e Ricerca guidato da Maria Cristina Messa ha pubblicato il Piano nazionale della scienza aperta (Pnsa), un programma che individua 5 assi di intervento anche a fronte delle nuove sfide dettate dai cambiamenti climatici e dalla pandemia. Il Pnsa è stato pubblicato dal Mur in attuazione al decreto ministeriale (n. 268) del 28 febbraio 2022 e, insieme al Piano per le infrastrutture di ricerca (Pnir), completa l'insieme dei Piani nazionali richiamati dal Programma nazionale per la ricerca 2021-2027.

Il ministero spiega che il Pnsa "pone le basi per la piena attuazione della scienza aperta in Italia, favorendo la transizione verso un sistema aperto, trasparente, equo, in linea con le più recenti tendenze europee. Nel far questo il piano individua 5 assi di intervento: le pubblicazioni scientifiche, i dati della ricerca, la valutazione di quest'ultima, la partecipazione e l'apertura dei dati della ricerca su Sars-Cov-2 e Covid-19". Il Pnsa, "già dalla sua articolazione - sottolinea il Mur - si presenta come un documento programmatico che spinge l'Italia a garantire un accesso aperto agli strumenti di produzione della ricerca, a sostenere l'open-source dei codici di calcolo e ad assicurare a tutti i ricercatori l'accesso ai necessari servizi di calcolo". L'obiettivo "sviluppare processi trasparenti, potenziare l'attività di ricerca, la verificabilità e l'integrità dei risultati, nonché la corretta comunicazione scientifica".

"Il ministero con questo piano ritiene che i principi della scienza aperta, la loro implementazione attraverso precisi metodi e strumenti avranno un effetto diretto su tutti gli aspetti della società della conoscenza, generando un impatto importante nella comunità scientifica nazionale", prosegue il Mur, rilevando che con il Pnsa "la ricerca scientifica ha uno strumento in più per continuare ad avanzare in termini di capacità di creare reti di collaborazioni nazionali, internazionali e globali", e "si intende così rispondere in modo ancora più incisivo alle sfide del pianeta e della società, adottando procedure più trasparenti per la validazione dei risultati, favorendo un processo più rapido di creazione della conoscenza ed una formazione più adeguata".

Il modello di scienza a cui si ispira il Pnsa "adotta come criterio base il principio per il quale offrire uguali opportunità a tutti i ricercatori, indipendentemente dalla loro nazionalità o appartenenza istituzionale, favorisce l'integrità della ricerca e la trasparenza della comunicazione scientifica" continua il Mur.

"Sulla base di una migliore informazione, la scienza aperta e la nascita dello European Open Science Cloud (Eosc) favoriranno l'evoluzione dello Spazio europeo della ricerca a beneficio della civiltà della conoscenza, con l'obiettivo di massimizzare la fruizione delle scoperte scientifiche generate da risorse pubbliche, da parte dei ricercatori di tutte le discipline, degli operatori economici e sociali, e della cittadinanza in senso più ampio", anticipa il ministero riferendosi al grande progetto europeo che sta compiendo i suoi primi passi strategici.

 


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