Sanità: bebè muore dopo parto a Brindisi, ascensore rotto

Ma per Asl non c'entra 

Brindisi, 9 gen. (Adnkronos Salute) - Non c'è stato nessun ritardo nell'intervento. La gestante, però, ha dovuto fare un percorso più lungo per arrivare al quinto piano dell'ospedale 'Perrino' di Brindisi dove si trovano le sale operatorie perché un ascensore quella sera, come si è verificato ultimamente in altre circostanze, sarebbe stato manomesso e quindi era bloccato. Questa, in sintesi, la posizione della direzione sanitaria della Asl di Brindisi, riferita all'Adnkronos dalla responsabile Graziella Di Bella, in merito a un episodio accaduto nel nosocomio pugliese, dove la sera del 7 gennaio una donna ha partorito un bambino che poi è morto, come riferisce la direttrice sanitaria, "alle 0.30 dell'8 gennaio". La famiglia del neonato deceduto ha presentato una denuncia alla Procura della Repubblica di Brindisi che negli ultimi tempi ha raccolto diverse segnalazioni.

Per quanto riguarda l'episodio specifico, la direzione sanitaria precisa che la gestante "è arrivata nel Reparto di Ostetricia alle 21.55. Il parto cesareo era stato programmato per il giorno dopo, ma il ginecologo ha ritenuto opportuno anticiparlo e quindi ha allertato gli addetti delle sale operatorie che si trovano a un piano inferiore rispetto al reparto. Alle 22.30 - prosegue - è iniziato l'intervento", ad opera dell'equipe neonatologica. Per raggiungere il piano, però, la donna e gli operatori hanno dovuto utilizzare "un percorso più lungo attraverso un corridoio semiscoperto, opportunamente scortata dalla vigilanza - continua Di Bella - poiché l'ascensore che conduce direttamente al blocco operatorio era fuori uso. Alle 23.24 è nato il bambino che è stato sottoposto ad attività di rianimazione. Quindi il piccolo è stato trasferito nel Reparto di Terapia intensiva neonatale e sistemato in una culletta termica, ma alle 0.30 è deceduto". Sarà l'autopsia, dopo il via libera della Procura, a stabilire le cause del decesso. Secondo quanto riferito dalla direttrice sanitaria, comunque la morte del piccolo non sarebbe correlata al guasto agli ascensori: "Non ha nulla a che vedere. I tempi tecnici minimi dall'arrivo della paziente fino all'allestimento della sala operatoria e all'inizio dell'intervento, di fatto 35 minuti, sono stati rispettati".

Quello del black out degli ascensori è un problema che si sta verificando in diverse occasioni negli ultimi tempi al Perrino. In particolare, ciò sarebbe accaduto dagli inizi di dicembre da quando è cambiata la ditta a cui è affidata la manutenzione. Naturalmente si tratta di una correlazione tutta da dimostrare, ma è stata evidenziata dalla stessa direttrice generale della Asl di Brindisi Paola Ciannamea che ha presentato alla Procura un esposto in cui si segnalano tutti gli episodi di presunta manomissione inducendola ad aprire un'inchiesta con l'ipotesi di reato di interruzione di pubblico servizio e danneggiamenti. "E anche per l'ascensore che si è rotto la sera del 7 gennaio - precisa Di Bella - sono stati riscontrati segni di una manomissione volontaria che abbiamo denunciato alla Polizia. Inoltre stiamo procedendo a una manutenzione straordinaria di tutti gli ascensori e inoltre abbiamo predisposto un servizio di vigilanza".

 


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