Eurispes, cause in corsia, 65% conciliazione a favore paziente
Eurispes, cause in corsia, 65% conciliazione a favore paziente

Primo bilancio legge Gelli-Bianco su colpa medica, analizzati 1.380 accertamenti tecnici preventivi 

Nelle cause di responsabilità medica e delle strutture sanitarie, gli 'accertamenti tecnici preventivi' volti alla conciliazione della lite si concludono positivamente per il paziente nel 65,3% dei casi, mentre l’esito è positivo per la struttura il 31,1% delle volte. Dunque, nei due terzi dei casi la responsabilità professionale della struttura sanitaria e/o del medico risultano effettive. E' uno dei dati dalla ricerca dal titolo: 'La legge Gelli-Bianco e l’accertamento tecnico preventivo. Un primo bilancio sull’accertamento della responsabilità sanitaria nel Tribunale di Roma', realizzata dall’Eurispes, in collaborazione con la XIII Sezione del Tribunale di Roma, l’Enpam e lo studio legale Di Maria Pinò, presentata lo scorso marzo e riportata nel 35° Rapporto Italia 2023 Eurispes.

L’indagine ha reso possibile una prima valutazione dell’impatto della legge Gelli, relativamente agli accertamenti tecnici preventivi (Atp), primo livello della sua applicazione. La XIII Sezione del Tribunale di Roma (ve ne è solo una analoga presso il Tribunale di Milano), è composta da 16 magistrati che si occupano in via esclusiva di responsabilità professionale; nell’ambito di tale responsabilità, quella sanitaria è pari a circa l’85%-90% del totale. Il Tribunale di Roma è quello che tratta il maggior numero di cause di responsabilità medica e delle strutture sanitarie tra tutti i tribunali italiani (il 35% circa del totale): i risultati dell’indagine sono dunque ben rappresentativi del dato nazionale. La consultazione dell’archivio della XIII Sezione, partendo dal 1 aprile 2017 (data di entrata in vigore della legge) al 31 dicembre 2021 ha permesso di repertare gli Atp effettuati da 336 medici legali, per un totale di 1.380 accertamenti tecnici.

A 5 anni dall’entrata in vigore della legge, nonostante alcune previsioni necessitino ancora dei decreti attuativi per poter dispiegare i propri effetti - si legge nel Rapporto - dai risultati emersi appare come, almeno in parte e specularmente per il settore della responsabilità civile, la norma abbia raggiunto alcuni degli obiettivi prefissati. Il dato di maggiore rilevanza è che i medici non risultano essere personalmente coinvolti nel 70,3% dei casi, mentre lo sono nel 29,7%.

Il settore coinvolto più spesso è l'ortopedia seguito dalla chirurgia

E ancora, dall'indagine emerge che nel 29% degli Atp vi è stata una chiamata in causa dell’assicurazione. Guardando alla tipologia di convenuto: il 40,4% delle volte risulta trattarsi di una struttura pubblica, il 36,1% di struttura privata e, nell’11% dei casi di medico, persona fisica/assicurazione. Analizzando il dettaglio dei settori specialistici interessati, emerge che il settore coinvolto più spesso è ortopedia (16,3%), seguito da chirurgia (13,2%) e da infettivologia (11,7%); nel complesso dunque il 41,2% degli Atp interessa questi tre settori.

I dati indicano dunque - commenta l'Eurispes - da un lato come la maggioranza delle richieste di accertamento non sia pretestuosa ed evidenzi responsabilità mediche e delle strutture sanitarie, dall’altro come i medici specialisti chiamati a valutare, in qualità di consulenti tecnici di ufficio, siano corretti e trasparenti nell’accertamento delle responsabilità dei colleghi. Si evidenzia inoltre come in alcuni casi vi sia un problema di funzionamento delle strutture mediche e ospedaliere piuttosto che una responsabilità dei medici.

 


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