Medicina: i campioni dei Mondiali '82 'testimonial' progressi artroscopia

Rossi, Collovati e Gentile 'padrini' di Congresso Sia in programma a Pesaro 

Milano, 18 set. (Adnkronos Salute) - Dalle ginocchia 'di cristallo' alle caviglie fragili, passando per la pubalgia data da problemi all'anca alle lesioni della spalla, lo sport ci mette poco a passare da salutare a rischioso. Ma mentre un po' di anni fa avere un infortunio poteva significare la fine di un campionato o, per i 'comuni mortali', un'assenza prolungata dal lavoro, oggi la microchirurgia ha rivoluzionato tutto: 'Artroscopia e sport' sarà il tema trattato al XXI Congresso internazionale della Società italiana di artroscopia (Sia), che si terrà a Pesaro dal 2 al 4 ottobre.

"Se avessi avuto la possibilità di essere operato in artroscopia, la mia carriera di calciatore sarebbe durata almeno 5-6 anni in più", afferma Paolo Rossi, campione del Mundial '82, oggi a Milano in occasione di un incontro con i rappresentanti Sia e vecchie glorie del mondo del calcio, e non solo. Rossi ha subito 5 interventi alle ginocchia, dei quali i primi 3 all'età di 17-18 anni, "a 8-9 mesi di distanza l'uno dall'altro", racconta il calciatore a cui sono stati tolti 3 menischi. "Ancora oggi porto le conseguenze degli infortuni di 40 anni fa. Non è vero - ironizza - che l'attività sportiva fa bene, e se Collovati e Gentile non si sono mai fatti male, probabilmente è perché 'non ci mettevano il piede'", conclude indicando gli altri due campioni del Mundial '82 presenti alla conferenza.

L'ortopedico Vittorio Calvisi, direttore della Scuola di specializzazione in ortopedia e traumatologia presso l'Università dell'Aquila, spiega infatti che "una volta i menischi venivano tolti per intero, poi si facevano 7 strati di sutura e si metteva il gesso. Oggi si cerca di togliere il meno possibile dell'osso, e dopo 2 ore i pazienti camminano". E questo è solo un esempio dell'innovazione della microchirurgia artroscopica, in cui il nostro Paese detiene un eccellenza. "Nessuno più degli italiani è all'avanguardia in questo settore", spiega Piero Volpi, responsabile Unità operativa di chirurgia del ginocchio e di traumatologia dello sport dell'Istituto clinico Humanitas di Rozzano, ed ex-calciatore professionista, con oltre 450 partite ufficiali alle spalle tra serie A, B, C. (segue)

(Adnkronos Salute) - L'articolazione più operata è il ginocchio, il crociato anteriore è lo 'spauracchio' dei giocatori, ma "molto colpiti sono donne e adolescenti, tra i quali c'è un aumento dell'incidenza di questo infortunio - spiega Volpi - La loro massa muscolare spesso non è abbastanza sviluppata per sopportare certi sforzi". A rischio dunque anche gli 'amatoriali' che non hanno preparazione fisica adeguata. "Si ricorre al trattamento chirurgico nel 90% dei casi", sottolinea Volpi.

Secondo campioni dei Mondiali '82 tutti questi infortuni sono in parte dovuti al maggiore stress a cui sono sottoposti i calciatori di oggi, ma soprattutto allo stile di vita irregolare che caratterzza spesso le 'nuove leve'. "Ai miei tempi - ricorda Collovati - se uscivi la sera e facevi tardi, e non rispettavi quello che diceva l'allenatore, non ti facevano giocare in nazionale". Per quanto riguarda gli infortuni al ginocchio e caviglie, secondo Gentile parte della responsabilità è anche delle nuove scarpe: "La distorsione è più facile perché con i tacchetti larghi sul terreno secco ti fai subito male".

Reduce da diversi interventi anche Giovanna Trillini, indimenticata schermitrice plurimedagliata, che riuscì a partecipare e vincere le Olimpiadi del 1992 a Barcellona "grazie ad una serie di microinterventi che mi permisero di rientrare subito. Mi allenavo con il tutore", racconta. "In ogni caso, quando si è operato mio marito qualche anno dopo (menisco e crociato) le tecniche erano già più avanzate e oggi lui è totalmente a posto, mentre io ancora porto 'qualche segno'". Innovazioni anche sul fronte del trattamento delle cartilagini e dell'anca. "Rapida guarigione, minore ospedalizzazione e minori costi sanitari e sociali" sono i maggiori vantaggi della microchirurgia artroscopica. "Una rapida guarigione significa tornare a lavorare prima - afferma Giancarlo Coari, presidente Sip - Ciò si traduce in un abbattimento della spesa sanitaria. Certo è - conclude Coari - che per vedere i benefici da un punto di vista 'finanziario' è necessario un investimento iniziale".

 


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