Sanità: falsi fisioterapisti il doppio dei veri, torna campagna 'Giù le mani'

Domani Giornata mondiale, le regole per difendersi dagli abusivi 

Milano, 7 set. (Adnkronos Salute) - Centomila fisioterapisti abusivi contro 50 mila veri. I falsi professionisti in Italia sono il doppio di quelli in regola: "Un vero dramma non solo per chi svolge con competenza il proprio lavoro - sottolinea l'Aifi, Associazione italiana fisioterapisti - ma anche per i pazienti che si trovano, spesso in buona fede, nelle mani di persone incapaci che possono peggiorare le loro già precarie condizioni di salute".

Per insegnare ai cittadini a difendersi, in occasione della Giornata mondiale della fisioterapia che si celebra domani l'Aifi lancia la seconda edizione della campagna 'Giù le mani'. Una settimana di sensibilizzazione da lunedì 10 a venerdì 14 settembre, con una locandina digitale da far rimbalzare via email o social network, numero verde (800-036077, dalle 15 alle 17), indirizzo di posta elettronica e sito dedicati (info@aifi.net, www.aifi.it) e soprattutto 4 regole d'oro per evitare brutte sorprese.

Questi i consigli degli esperti: 1) Verificare che il titolo di laurea sia stato rilasciato dall'università italiana e, in caso di titolo estero, che abbia ottenuto il riconoscimento dal ministero della Salute; 2) Verificare l'iscrizione ad una delle associazioni rappresentative dei fisioterapisti, definite per decreto ministeriale; 3) Verificare se, durante la visita fisioterapica, è richiesta la visione della documentazione clinica esistente; 4) Chiedere sempre il rilascio della ricevuta fiscale, in caso di libero professionista. (segue)

(Adnkronos Salute) - "Il fisioterapista 'vero' - spiega il presidente dell'Aifi, Antonio Bortone - è in possesso di una laurea triennale in fisioterapia conseguita solo presso l'università. Per svolgere la professione, è necessaria la discussione della tesi e il superamento di una prova pratica, che sono l'esame di Stato abilitante. I fisioterapisti sono poi obbligati all'aggiornamento previsto dal programma Ecm del ministero della Salute. Per legge, possono esercitare la professione di fisioterapista anche coloro che hanno conseguito un titolo riconosciuto equipollente o equivalente, purché prima del 1999".

"Ad indicare la necessità di rivolgersi al fisioterapista è di norma il medico di famiglia, o lo specialista", continua Bortone. "Spetta poi al fisioterapista valutare i deficit funzionali della persona e su questi elabora, attua e verifica programmi di prevenzione, cura, recupero e riabilitazione di problematiche, congenite (cioè presenti dalla nascita) o acquisite, a livello motorio (ossa, muscoli, articolazioni), cardio-respiratorio, urologico, neurologico e cognitivo. Figuriamoci un operatore abusivo senza titoli, o con titoli non idonei, che guai può combinare".

 


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