Medicina: da italiani nuova tecnica per recuperare uso arti dopo ictus

Si basa su stimolazione non invasiva del cervello 

Milano, 12 gen. (Adnkronos Salute) - Prima la stimolazione non invasiva del cervello danneggiato dall'ictus, poi gli esercizi di fisioterapia. E' una nuova strategia 'made in Italy' per preparare l'area cerebrale colpita a riapprendere il movimento e favorire così il recupero dell'uso degli arti. La tecnica è stata messa a punto da un gruppo di ricercatori nell'ambito di un lavoro guidato dall'università di Bologna e pubblicato su 'Neurology'.

L'ictus, spiegano gli autori, "lascia segni evidenti. Per i pazienti colpiti da questo tipo di ischemia (o emorragia) cerebrale è spesso difficile muovere una parte del corpo, ad esempio la mano o un braccio. Il problema non è nell'arto, ma nelle regioni motorie del cervello che lo controllano. Queste aree danneggiate dall'ictus non sono più ricettive". Oggi, continuano gli esperti, "le tecniche di riabilitazione sono scarsamente efficaci, specialmente sui pazienti cronici (a più di 6 mesi dall'ictus) nei quali le capacità plastiche del cervello sono ridotte". Da qui l'idea di sperimentare una nuova tecnica di stimolazione non invasiva del cervello chiamata 'stimolazione magnetica transcranica' (Tms) e messa a punto da un gruppo di ricercatori coordinato da Alessio Avenanti, neuroscienziato del Dipartimento di psicologia dell'università di Bologna.

"La tecnica è stata applicata per inibire la corteccia motoria dell'emisfero sano che - spiega Avenanti - in seguito all'ictus prende il sopravvento sulla corteccia motoria dell'emisfero leso e può interferire con il suo funzionamento, ed è stata usata in combinazione con le classiche tecniche di riabilitazione motoria". (segue)

(Adnkronos Salute) - Il meccanismo è semplice, assicurano gli scienziati: la stimolazione crea uno stato transitorio in cui la corteccia motoria lesa, liberata dall'interferenza di quella sana, diventa più attiva e plastica, cioè più 'aperta' alle esperienze e a riapprendere i movimenti, beneficiando maggiormente delle tecniche di riabilitazione motoria. Il resto lo fanno gli esercizi praticati con il fisioterapista, che a loro volta aumentano e stabilizzano l'attività della corteccia motoria lesa, creando così un circolo virtuoso duraturo.

I ricercatori hanno sperimentato per 2 settimane la nuova tecnica riabilitativa su 30 pazienti cronici con ictus e disturbi motori e hanno monitorato gli effetti del trattamento per 3 mesi. "I risultati - spiegano gli autori - mostrano un netto e stabile miglioramento nella forza e nella destrezza dell'arto malato per tutti i 3 mesi di monitoraggio". Lo studio, aggiunge Avenanti, "mostra inoltre che le prestazioni motorie e l'attività cerebrale dei pazienti sono migliori rispetto a quelle ottenute con trattamenti alternativi dimostrando la specificità e superiorità dell'innovativo trattamento".

La ricerca è stata condotta nella Clinica di neuroriabilitazione degli Ospedali Riuniti di Ancona Torrette dal 2007 al 2011. "Si attendono ora sperimentazioni su larga scala", concludono i ricercatori.

 


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