Tumori: Aigo su cancro colon, screening salva 1 paziente su 4

In Italia 1.425 gastroenterologi ed endoscopisti, troppo pochi 

Roma, 21 mar. (Adnkronos Salute) - Lo screening effettuato dal gastroenterologo può ridurre del 25% la mortalità per tumore del colon retto: lo dimostra uno studio presentato da medici dell'Associazione italiana gastroenterologi ed endoscopisti ospedalieri (Aigo) oggi a Napoli, che conferma l'importanza della diagnosi precoce. Inoltre, il numero dei gastroenterologi in Italia è insufficiente: è pari solo a un decimo di quello necessario, mentre le malattie dell'apparato digerente, con oltre 1.500.000 ricoveri l'anno, sono la prima causa di ospedalizzazione nel nostro Paese. Questi i dati emersi dal primo censimento di questi specialisti in Italia.

Secondo il censimento, nel Belpaese sono operativi 1.425 gastroenterologi ed endoscopisti. Sono presenti, inoltre, 174 unità operative di gastroenterologia per un totale di 2.062 posti letto. Per milione di abitanti sono quindi disponibili 34 posti letto in gastroenterologia. "Si tratta di un numero insufficiente - sottolineano gli autori dell'indagine - pari a solo un decimo di quanto effettivamente necessario". Queste ricerche sono protagoniste, insieme ai più avanzati strumenti diagnostici e alle più recenti terapie contro le patologie dell'apparato digerente, del 20esimo Congresso nazionale delle malattie digestive, organizzato dalla Federazione italiana società malattie dell'apparato digerente (Fismad) in collaborazione con Aigo.

"Il dato sull'importanza dello screening del tumore del colon retto - sottolinea Elisabetta Buscarini, presidente dell'Aigo - è indicativo della centralità della figura del gastroenterologo nella prevenzione delle malattie dell'apparato digerente, di cui questa neoplasia è una delle più gravi rappresentando il tumore più diffuso in Italia: è, infatti, competenza del gastroenterologo intervenire per eliminare quei polipi, non ancora maligni, che, se trascurati, successivamente possono trasformarsi in forme tumorali". Sono stati presentati anche i dati di una ricerca Aigo che analizza la diffusione e la cura della stipsi in Italia, patologia che genera una spesa di 200 milioni di euro direttamente dalle tasche degli italiani. (segue)

(Adnkronos Salute) - Lo studio sulla diagnosi precoce è stato compiuto in Veneto dove i programmi di screening colon-rettale sono stati avviati dalle diverse Ulss dal 2002 al 2009. Le persone tra i 50 e i 69 anni sono state invitate a sottoporsi ogni due anni al test del sangue occulto nelle feci. Nel corso degli otto anni dello studio sono state coinvolte complessivamente oltre 600.000 persone. Ebbene, nell'intero periodo di osservazione, con lo screening precoce si è registrata una riduzione di mortalità, già riscontrabile a 2-4 anni dall'avvio del programma, quantificabile attorno al 25% su base decennale. Infatti, il tasso di mortalità è sceso da 45,7 decessi per 100.000 persone a 36,2.

Tornando al censimento, le regioni con il maggior numero di letti dedicati alla gastroenterologia, tra settore pubblico e privato, sono la Valle d'Aosta (117 posti-letto), la Liguria (82,3) e l'Umbria (71,7). Il numero di strutture sanitarie pubbliche con letti dedicati alla gastroenterologia varia da nessuna, come si registra in Molise, a 19 come accade in Lombardia. Passando all'ambito privato, sono solo cinque le regioni che hanno strutture private con letti dedicati alla gastroenterologia: Emilia-Romagna, Lombardia, Puglia, Sardegna e Sicilia. La proporzione pubblico-privato varia in queste regioni da 16 a 1 come accade in Emilia-Romagna a 4 a 1, come si registra in Sardegna. Nel complesso il numero di posti letto per il ricovero ordinario varia da cinque in Friuli Venezia-Giulia a 256 in Puglia. Sul totale i posti letto per day hospital variano dal 6% in Umbria al 40% in Calabria.

"Riteniamo - conclude Buscarini - che sarebbe necessario un aumento del numero di questi specialisti e dei posti letto dedicati alla gastroenterologia nel nostro sistema sanitario: una misura da sviluppare non con nuove voci di spesa, ma attraverso una più efficiente distribuzione di quelle disponibili".

 


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