Medicina: scoperto gene 'chiave' aggressività batterio intestino

 

Roma, 16 ott. (Adnkronos Salute) - Individuato dai microbiologi dell’Università Cattolica di Roma, in collaborazione con scienziati francesi e olandesi, un gene chiave alla base della pericolosità di un batterio, l'Enterococcus faecium, che fa molta paura oggi negli ospedali, dal momento che è fortemente resistente alle terapie antibiotiche attualmente a disposizione. Il gene codifica per una sorta di 'interruttore molecolare', chiamato AsrR, che tiene spente le 'armi' del batterio. Se AsrR è messo ko, una serie di altri geni si accende rendendo il batterio 'cattivo', resistente agli antibiotici ampicillina e vancomicina e quindi difficile da fermare.

La scoperta, pubblicata su 'Plos Pathogens', si deve a Maurizio Sanguinetti, direttore dell'Istituto di Microbiologia dell’Università Cattolica di Roma, e a Brunella Posteraro, associato presso l’Istituto di Igiene della stessa Università, insieme a ricercatori degli Ospedali Universitari di Caen (Francia) e di Utrecht (Olanda). L'Enterococcus faecium, ricordano i ricercatori in una nota, è un microrganismo molto temuto in ospedale e non solo. "E' la seconda causa principale di infezioni da catetere e di infezioni urinarie - dice Sanguineti - e può avere conseguenze gravissime come la sepsi e l’endocardite, con esito anche fatale. Per di più dagli anni '80 (quando non circolavano ceppi di Enterococcus faecium antibiotico-resistenti) a oggi ha sviluppato una forte resistenza alla terapia disponibile contro di esso, che consiste nella somministrazione dell’antibiotico vancomicina. Oggi, almeno negli Usa, oltre l’80% dei ceppi di Enterococcus faecium è purtroppo vancomicina-resistente".

I ricercatori hanno identificato in questo microrganismo il gene che codifica per il regolatore AsrR (antibiotic and stress response regulator – regolatore della risposta allo stress e agli antibiotici) e compreso il suo meccanismo d’azione. La proteina nel mirino è un interruttore che tiene spenta una serie di altri geni che rendono cattivo il batterio. In condizioni di stress cellulare, ovvero quando l’enterococco si sente in pericolo, il gene si disattiva e tutti i geni che sono sotto il suo diretto controllo diventano a quel punto liberi di funzionare, rendendo il batterio virulento e resistente alle cure. (segue)

(Adnkronos Salute) - Infatti quando i ricercatori italiani hanno messo ko il gene AsrR in colonie di questo batterio e le hanno poi iniettate in topolini, questi sono andati incontro a una grave infezione sistemica. Se invece il gene non è distrutto e quindi rimane acceso, il batterio è più 'clemente'. "La scoperta del ruolo di AsrR – spiega Posteraro – è importante perché oggi l’Enterococcus faecium non solo è tra i batteri più temuti in ambiente ospedaliero, ma rappresenta anche una frequente causa di infezione del tratto urinario per le persone non ricoverate in ospedale".

"L’idea è ora quella di individuare – concludono i ricercatori della Cattolica - delle sostanze in grado di potenziare l’attività di AsrR, in modo da ottenere un farmaco che aiuti a controllare la virulenza dell’enterococco e che lo renda più sensibile alle comuni terapie antibiotiche".

 


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