Ricerca: esperto, con nuove tecniche test su uomo 'battono' test su topo

Barnaba (Sapienza Roma), dati più precisi ma animali restano indispensabili 

Milano, 22 ago. (Adnkronos Salute) - "Dalla sperimentazione sull'uomo abbiamo ottenuto dati molto originali a cui non avevamo avuto accesso con la sperimentazione sui topi, anche se il topo resta uno strumento fondamentale nella ricerca". Lo spiega Vincenzo Barnaba, professore di Medicina Interna all'università La Sapienza di Roma, oggi a Milano in occasione del del XV Congresso internazionale di immunologia che si è aperto nel capoluogo lombardo.

La moderna tecnologia oggi permette di ricercare direttamente sull'uomo l'origine e la possibile soluzione per numerose malattie, senza danneggiare chi è 'oggetto di studio'. "Spesso i risultati nell'uomo vengono prima e sono più attendibili di quelli che sono stati già trovati nel topo, e li smentiscono - afferma l'esperto - Topo e uomo hanno un genoma quasi uguale, ma poi c'è l'epigenetica, ovvero l'ambiente che li circonda che cambia". Ma che in un futuro esista l'ipotesi dell'abbandono dell'utilizzo degli animali nella ricerca, sembra altamente improbabile: "E' impossibile rinunciare alla sperimentazione su animali - afferma il docente - soprattutto per il passaggio agli studi di sicurezza".

Barnaba sta svolgendo una ricerca sul ruolo del sistema immunitario nella cirrosi e nel tumore del fegato, e dalle sue più recenti scoperte, sembrerebbe che l'azione di alcune cellule immunitarie vari in base all'ambiente che le circonda: se l'ambiente è cirrotico promuovono un'azione, mentre svolgono la funzione opposta in ambiente normale. Grazie alla sperimentazione umana, conclude lo specialista, "oggi abbiamo dati più precisi e più aderenti all'oggetto dello studio, ovvero l'uomo".

 


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