Farmaci: anti-influenza e Parkison promettente contro ludopatia

Testato da ricercatori italiani, se ne parla al congresso Ens a Barcellona 

Roma, 11 giu. (Adnkronos Salute) - L'amantadina, una sostanza usata per la terapia dell'influenza e del Parkinson, potrebbe rappresentare una nuova opzione per il trattamento del gioco d'azzardo patologico secondo i ricercatori dell'Università Gabriele d'Annunzio di Chieti, che ne hanno parlato al 23° meeting dell'European Neurological Society (Ens) in corso a Barcellona.

La ludopatia colpisce fra lo 0,2 e il 5,3% della popolazione adulta in tutto il mondo. I pazienti, molto più spesso uomini che donne, diventano incapaci di resistere all'impulso di giocare d'azzardo, con conseguenze negative per la vita personale, familiare o lavorativa. Giovanni Martinotti ha ricordato che il trattamento di queste persone finora è stato piuttosto difficile. "Sono disponibili alcuni farmaci, ma nessuno di loro ha dimostrato di essere adatto come terapia standard. Ci sembra ora di aver trovato un farmaco che, per la prima volta, ha davvero il potenziale di trattare la dipendenza da gioco d'azzardo. Tuttavia, siamo ancora in fase di sperimentazione e c'è bisogno di più dati per confermare i nostri risultati".

L'amantadina è un farmaco per il trattamento e la prevenzione del virus dell'influenza A e recentemente viene impiegato anche contro il morbo di Parkinson. Influisce sulla dopamina nel cervello, aumentandone la secrezione e bloccando la sua ricaptazione. Ma l'amantadina agisce sulla regione cerebrale conosciuta come nucleus accumbens, che ha un ruolo chiave anche nelle dipendenze. In una serie di casi seguiti dagli scienziati italiani, questa sostanza ha ridotto dal 43 al 64% la voglia e il pensiero di giocare e anche i problemi personali associati con questa abitudine in 6 ludopatici. I partecipanti al test sono stati valutati utilizzando il Symptom Assessment Scale Gambling. A seguito di questo successo iniziale, Martinotti pensa che l'amantadina si potrebbe rivelare efficace non solo contro il gioco d'azzardo patologico, ma forse anche nel trattamento di disturbi simili che coinvolgono il controllo degli impulsi, come la dipendenza da shopping o la dipendenza dal web.

 


Torna alle notizie di medicina / farmacologia