Farmaceutica: Scaccabarozzi, esilio se voci su legge stabilità confermate

 

Roma, 14 ott. (Adnkronos Salute) - "Se fossero confermate le sorprendenti indiscrezioni, a cui vorremmo non credere, che circolano in questi giorni su ulteriori tagli alla farmaceutica, il Governo approverebbe, nei fatti, un piano tragicamente efficace: destinazione estero. L’esatto opposto del Piano 'Destinazione Italia'". E' il grido dall'allarme del presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, che interviene oggi sulle ipotesi di tagli al settore farmaceutico.

Se si confermassero le indiscrezioni, continua il leader degli industriali del farmaco, "l’attuale coalizione, che dovrebbe avere i numeri e il coraggio per fare scelte forti anche in materia di sanità, tagliando le spese improduttive e le inefficenze e puntando sull’appropriatezza della spesa di tutti gli altri comparti, continuerebbe invece sulla strada dei precedenti Governi di sinistra e di destra. Con tagli che penalizzerebbero per l'ennesima volta le imprese del farmaco che investono nel Paese. Perché è proprio in questo contesto che le aziende a capitale estero sarebbero costrette a disinvestire e quelle a capitale italiano ad abbandonare i confini dell’Italia o addirittura a cessare le attività, con gravi danni all’occupazione e all'export".

Ancora una volta, secondo Scaccabarozzi, "la scure ricadrebbe pesantemente sui farmaci, unica voce controllabile e tracciabile della spesa pubblica in sanità, non più in grado di sopportare il seppur minimo taglio. Ancora una volta l’industria farmaceutica sarebbe usata come un bancomat. Dopo le undici misure degli ultimi sei anni con manovre sulla farmaceutica per quindici miliardi di euro, era necessario un Governo di coalizione e di larghe intese per affossare definitivamente e dare il colpo di grazia al settore a maggiore presenza produttiva nella sanità, che può rappresentare una delle poche leve di crescita per l’Italia? Chi risponderebbe dei costi economici e sociali per il Paese e delle conseguenze sull’occupazione e lo sviluppo?".

 


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