Salute: Ait, poco sale ma iodato e pesce nel menù per tiroide sana

 

Roma, 9 dic. (Adnkronos Salute) - Poco sale ma iodato e una dieta alimentare che preveda pesce e crostacei. Sono questi i consigli degli endocrinologi a chiusura del settimo Congresso nazionale dell'Associazione italiana della tiroide (Ait): gli esperti hanno ribadito l'importanza della profilassi iodica per prevenire i disturbi legati al malfunzionamento della tiroide. La giusta quantità giornaliera di iodio, ricordano, è pari a 150 microgrammi nell'adulto.

L'ipotiroidismo è la più diffusa fra le patologie legate alla carenza iodica, soprattutto fra le donne, che vengono colpite in misura di una su dieci. Per questo motivo, "durante la gravidanza le donne devono curare con particolare attenzione la propria dieta, che deve essere varia ed equilibrata, per garantire un giusto apporto di iodio; in questo modo è possibile evitare uno stato di ipotiroidismo, che sarebbe pericoloso non solo per la salute della mamma, ma anche per lo sviluppo cognitivo del bambino".

Nel corso del Congresso Ait Anna Maria Biancifiori, presidente del Comitato delle associazioni dei pazienti endocrini, ha espresso le sue preoccupazioni sull'equivalenza tra farmaco originale e farmaco generico della levotiroxina per il trattamento dell'ipotiroidismo. Preoccupazioni già manifestate dalle società scientifiche di endocrinologi; gli esperti hanno infatti ribadito che "i pazienti in corso di terapia con levotiroxina sodica devono essere mantenuti in trattamento con lo stesso prodotto. Se la preparazione viene cambiata, si rende necessario un controllo preciso ed accurato del Tsh nei pazienti con ipotiroidismo primario e delle Ft4 nei pazienti con ipotiroidismo centrale, entro 6 settimane, per evitare potenziali effetti iatrogeni indesiderati".

 


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