Sanità: Ulss Asolo, arriva il gas riduci-dolore per partorienti

 

Asolo, 19 apr. (Adnkronos salute) - Travaglio meno doloroso nell'Ulss 8 di Asolo. E' stato introdotto nelle due Unità operative di Ginecologia e Ostetricia di Castelfranco Veneto e Montebelluna l’uso del protossido, un gas che riduce drasticamente il dolore delle donne durante la fase del parto. E' entrato a regime in queste settimane nelle due Unità operative "un sistema innovativo e a basso rischio che riduce il dolore nelle donne durante la fase del travaglio. Protossido di azoto, questo il nome della miscela di gas medicali messa a disposizione della partorienti che agisce come analgesico e ansiolitico, riducendo quindi la sensibilità al dolore e rendendo la puerpera più rilassata".

"Dopo una prima fase sperimentale, che ha dato risultati apprezzabili, ora l’impiego di questo gas è entrato a regime e viene offerto alle donne nei due ospedali - commenta il direttore sanitario dell’Ulss 8, Paola Corziali - E' un sistema sicuro ed efficace e che non espone le donne a tutti quei rischi connessi con la peridurale che, invece, richiede l’intervento dell’anestesista". Durante la fase iniziale di utilizzo, a Montebelluna, si è voluto valutare la reale efficacia della miscela, somministrandola, in un studio controllato, a 27 donne (alcune al primo parto, altre al secondo) e valutandone l’efficacia mediante l’uso di un questionario, dove le donne dovevano esprimere l’intensità del dolore percepito, prima e dopo la somministrazione, in base alla scala Vas di misurazione del grado di dolore, che va da 0 a 10 (10 è il massimo di dolore percepito). (segue)

(Adnkronos Salute) - Mediamente le valutazioni sono passate da 8/9 a 4/5, con un dimezzamento quindi dell’intensità del dolore. L'80% delle donne ha espresso grande soddisfazione e ha detto che lo riutilizzerebbe in un altro parto. "La miscela a base di protossido di azoto - spiega Enrico Busato, direttore dell’Ostetricia e Ginecologia del San Valentino di Montebelluna - pur non essendo un anestetico, rappresenta un'alternativa alla peridurale che si può inquadrare come efficace azione di supporto fornita all’ostetrica che assiste il parto. Grazie al protossido, la puerpera riesce a sopportare meglio anche un travaglio molto lungo, arrivando alla fase espulsiva con una maggiore riserva di forza ed energia".

Un altro vantaggio del protossido di azoto è che può essere utilizzato insieme ad altre forme di analgesia naturale; inoltre consente la libertà di movimento e la possibilità di assumere le posizioni più congeniali alla futura mamma, e può essere somministrato anche qualora la puerpera opti per il parto in acqua. "A differenza del parto-analgesia, non essendo una pratica invasiva l'uso del protossido non richiede accertamenti o colloqui preliminari, e se la gravidanza è fisiologica, la donna può decidere di sfruttare questo servizio direttamente in sala parto. Il medico ginecologo, assieme all'ostetrica, decide se la gravida può essere inclusa nella somministrazione", spiega Sante Tosetto, direttore dell’Ostetricia a e Ginecologia del San Giacomo di Castelfranco Veneto. (segue)

(Adnkronos Salute) - L'inalazione deve iniziare almeno un 30-40 secondi prima della contrazione, in maniera che all'acme della contrazione stessa, la miscela dei gas abbia raggiunto la sua efficacia antalgica. Appena terminata la somministrazione, il ritorno allo stato iniziale è rapido e senza effetti residui. L’assorbimento e l’eliminazione polmonare dell’azoto protossido sono molto rapidi grazie alla bassa solubilità nel sangue e nei tessuti; questa proprietà spiega la rapidità d’azione ed il rapido ritorno allo stato iniziale dopo l’interruzione dell’inalazione.

Il farmaco possiede un effetto analgesico ed ansiolitico. Trattandosi di una miscela predosata, è di facile somministrazione ed è ridotto al minimo il rischio di sovradosaggio. Prima della somministrazione vengono illustrati alla paziente i vantaggi del gas e cosa avvertirà durante la procedura. Il protossido agisce riducendo la sensibilità al dolore e pone in uno stato di maggiore rilassamento. La donna dovrà respirare normalmente durante l'inalazione. Al termine della procedura, la maschera verrà tolta e la donna dovrà rimanere a riposo fino alla scomparsa di tutti gli effetti. È possibile che si evidenzi nausea, vomito, sudorazione, pallore, vertigini, euforia, che generalmente scompaiono con la sospensione dell'inalazione.

 


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