Vaccini, per farmacologi obbligo etico per i sanitari, occhio a reclutamento
Vaccini, per farmacologi obbligo etico per i sanitari, occhio a reclutamento

Cantelli Forti, dubbi sulla formazione e sulla serietà della scelta del personale 

Il caso dell'ostetrica dell'ospedale di Senigallia, colpita da morbillo e non vaccinata, "richiama un grave e irresponsabile comportamento da parte di una fascia di operatori sanitari che, opponendosi alle vaccinazioni, creano tre situazioni critiche: rischio per la propria salute, rischio di diventare 'untori' nei confronti dei propri pazienti e colleghi, esempio negativo a favore dell'insensata campagna antivaccinale in atto". Lo afferma Giorgio Cantelli Forti, presidente della Società italiana di farmacologia, che esprime dubbi sulla formazione e sulle modalità di reclutamento del personale sanitario: una categoria per la quale vaccinarsi dovrebbe essere un obbligo etico.

La campagna contro i vaccini, osserva il numero uno della Sif, "ha trovato spazio certamente per mancanza di cultura e informazione, ma anche a causa dell'operato di opinionisti e sedicenti esperti che sull'ideologia no-vax hanno tentato e tentano di speculare non poco a fini economici e politici". Tuttavia "il mondo sanitario ha e deve avere un comportamento etico", ammonisce Cantelli Forti. Per questo, aggiunge, "casi come quello dell'ostetricia di Senigallia fanno tornare dubbi sulla qualità dei processi di formazione e sulla serietà del reclutamento del personale".

"Un'attenta analisi di tale criticità - suggerisce il presidente della Sif - è contenuta nel documento approvato l'11 maggio 2016 dal Comitato sammarinese di bioetica (Csb-Rsm), che affronta il 'Valore bioetico delle vaccinazioni per la persona e per la collettività'", offrendo "raccomandazioni su una efficace ed etica comunicazione", anche "con l'individuazione e la disciplina delle responsabilità. Successivamente la Società italiana di farmacologia ha promosso e pubblicato un articolato e ampio Position Paper 'I vaccini e le vaccinazioni'", un documento che propone "importanti approfondimenti anche sull'obbligatorietà etica della vaccinazione da parte del mondo sanitario".

"Le vecchie e le nuove epidemie, dalla peste all'Ebola - sottolinea il presidente dei farmacologi - non sono più sotto gli occhi della gente nella loro drammaticità grazie alla prevenzione attuata dai sistemi sanitari occidentali, in gran parte tramite i vaccini".

"In seguito al debellamento di un grande numero di malattie infettive - ragiona Cantelli Forti - molte persone, prive di informazioni medico-scientifiche, hanno dimenticato che tale risultato era stato ottenuto grazie alle campagne di vaccinazione. Molte di queste persone sono state portate a ritenere le epidemie una volta per tutte superate, dunque anche a ritenere la vaccinazione un mezzo ormai inutile e fastidioso, semmai utile soltanto ad arricchire il mondo farmaceutico".

"E se il passato ritornasse e con esse le epidemie, a causa della diffusa sfiducia nei confronti delle vaccinazioni?", si chiede l'esperto. "Non sarà sfuggito - conclude - l'atteggiamento emotivo e compulsivo della popolazione di fronte ai recenti casi di meningite, peraltro non eccedenti rispetto alla normale frequenza annuale".

 


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