Terapie più avanzate possono essere prescritte solo da medici famiglia
Le malattie croniche sono un nemico insidioso. A combatterle in prima linea i medici di medicina generale. Ma, nel nostro Paese, sono come soldati mandati in trincea con vecchi fucili. Eppure quando ci si rivolge al proprio medico di fiducia la richiesta è scontata: ricevere le migliori cure disponibili. Ma questo non sempre avviene: e la 'colpa' non è certo del medico quanto di un sistema sanitario che gli impedisce di prescrivere tutte le terapie disponibili perché alcune possono essere prescritte solo dal medico specialista. A sottolinearlo è la Società nazionale di aggiornamento per il medico di medicina generale (Snamid), che dopo il II Congresso interregionale a Termoli lancia un appello affinché questa situazione possa cambiare.
E' il caso, ad esempio, del diabete: la prescrizione dei nuovi antidiabetici orali (incretine) è ancora preclusa ai medici di medicina generale. A pagare il prezzo sono i pazienti che si trovano a fare lo slalom tra liste d’attesa e ticket e arrivare alle terapie più innovative solo quando la malattia è in fase già avanzata. Snamid rinnova la propria disponibilità al dialogo confidando che la riapertura del tavolo di confronto tra Aifa, sindacati e società scientifiche di medicina generale sia l'occasione per restituire ai medici di medicina generale il ruolo che gli spetta: soldati in prima linea dotati delle migliori armi possibili, al servizio dei pazienti.
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