Sistema emergenza in crisi, le richieste di 200 direttori al Governo
Sistema emergenza in crisi, le richieste di 200 direttori al Governo

Stilate al termine dell'Accademia dei direttori organizzata da Simeu, Società italiana della medicina di emergenza-urgenza 

Introdurre "l'ospedale d'insegnamento" per la formazione dei medici non specialisti assunti in Pronto soccorso per far fronte alle carenze di organico. Ma anche dotare tutte le strutture di emergenza urgenza di un Pronto soccorso, un'Osservazione breve intensiva (Obi) e una Terapia subintensiva. Sono solo alcune delle richieste al Governo contenute nel documento che analizza la situazione di "profonda difficoltà dei Pronto soccorso italiani", stilato al termine dell'Accademia dei direttori organizzata da Simeu, Società italiana della medicina di emergenza-urgenza. Circa 200 le firme dei direttori dell'emergenza di tutta Italia in calce al documento che Simeu indirizza ai principali rappresentanti della politica nazionale, con l'indicazione degli interventi da mettere in atto al più presto per evitare l'esplosione di un sistema "in crisi".

Eccoli. Introduzione dell'ospedale d'insegnamento: assunzione temporanea nei Pronto soccorso di medici non specialisti, da iscrivere contestualmente in sovrannumero alle Scuole di specializzazione. La loro formazione avverrebbe per la parte pratica nei Dipartimenti d'emergenza, integrata poi dalla formazione teorica nelle sedi universitarie. "In questa maniera si ovvierebbe in tempi rapidi alla drammatica carenza di medici nei Pronto soccorso, con un provvedimento che consentirebbe nell'arco dei prossimi 5 anni di comporre i futuri organici di Pronto soccorso con soli specialisti in Medicina d'emergenza urgenza".

E ancora: dotazione per le strutture di emergenza urgenza su tutto il territorio nazionale di un Pronto soccorso, un'Obi e una Terapia subintensiva: questa articolazione dei servizi, prevista dal decreto 70/2015, "ma in molte aziende sanitarie disattesa, è necessaria per consentire alla medicina d'emergenza urgenza di svolgere appieno il proprio ruolo nell'ambito dell'ospedale per acuti".

Tutela della professionalità e dell'equilibrio psico-fisico degli operatori dell'urgenza, "attraverso una reale lotta alle aggressioni in Pronto soccorso e il riconoscimento del disagio lavorativo per professionisti sottoposti ad elevato stress psicofisico", chiedono i direttori.

"La comunità dei direttori di Pronto soccorso e Medicina d'urgenza - si legge nel documento - si ritiene l'interlocutore tecnico più autorevole per la realizzazione delle riforme necessarie, nel breve così come nel lungo termine, e offre la propria collaborazione a tutte le Istituzioni coinvolte, con l'obiettivo primario della tutela della salute dei cittadini, come sancito dall'art. 32 della Costituzione della Repubblica", concludono.

 


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