Sicurezza ospedali, è possibile ridurre infezioni sangue del 30%
Sicurezza ospedali, è possibile ridurre infezioni sangue del 30%

Al via campagna per contrastarle, buone pratiche messe a punto dal gruppo Quality e Safety Research dell'Università Johns Hopkins 

Ogni anno si verificano in Italia 450-700 mila infezioni in pazienti ricoverati in ospedale. Un numero troppo alto per un fenomeno che potrebbe essere, almeno in parte, evitato e che grava pesantemente sui costi della sanità e sulla salute dei pazienti. Queste infezioni, infatti potrebbero diminuire del 30%, se gli ospedali adottassero le buone pratiche messe a punto dal gruppo Quality e Safety Research dell'Università Johns Hopkins. Per combattere le infezioni del sangue catetere correlate, oggi a Roma, è partita la Campagna '3 a 0' promossa da 3M, azienda leader nell'innovazione e nella tecnologia.

"La Regione Lazio dal 2014 lavora intensamente su questo tema: l'obiettivo è quello di elaborare strategie e linee d'indirizzo regionali volte alla riduzione del rischio infettivo, mandatorie per tutte le aziende sanitarie del Ssr; fra le priorità individuate un posto di assoluto rilievo è rappresentato dalle misure da porre in essere per limitare le infezioni del sangue correlate a Dispositivi vascolari - spiega Antonio Silvestri, responsabile dell'Unità operativa semplice a valenza dipartimentale, qualità, certificazione e sicurezza delle cure, Risk Management dell'ospedale San Camillo Forlanini di Roma – nello specifico, dal 2015 è stato istituito il coordinamento regionale dei comitati per il controllo delle infezioni che si avvale dei presidenti dei comitati di controllo per le infezioni correlate all'assistenza supportati da uno staff tecnico.

"Sono state elaborate e sottoscritte - continua Silvestri - le linee di indirizzo regionali per la stesura dei Piani annuali di prevenzione del rischio infettivo, da adottare in tutte le strutture sanitarie pubbliche della Regione Lazio. La prevenzione delle infezioni del sangue catetere correlate rientra pieno titolo tra le misure da porre in essere per raggiungere il suddetto obiettivo". Le linee guida internazionali emanate dalle principali società scientifiche sono concordi nell'affermare che le infezioni del sangue catetere correlate potrebbero essere addirittura azzerate mediante l'adozione di comportamenti virtuosi, primo tra tutti la costituzione di un team di personale dedicato e l'utilizzo di tecnologie innovative combinate in specifici pacchetti assistenziali.

Per combattere le infezioni del sangue catetere correlate è partita la Campagna '3 a 0'. I rappresentanti di 30 ospedali provenienti da tutto il Centro-Sud si incontreranno per firmare la Carta "Targeting Zero": una dichiarazione di intenti in cui si impegnano formalmente ad attuare le buone pratiche per azzerare le infezioni nell'attività quotidiana e diffonderle, spiega l'azienda, all'interno della comunità medico-scientifica e di tutti gli stakeholder di riferimento tra cui agenzie governative, associazioni di pazienti e di categoria, reti di patologia ed enti ospedalieri.

"Rinnoviamo il nostro impegno attraverso la firma congiunta della carta 'Targeting Zero' per implementare il modello delle 4E e attuare così le buone pratiche per azzerare le infezioni nell'attività quotidiana - dichiara Patrizio Galletta, 3M Italia Country Business Leader Health Care - In quanto membri della comunità scientifica e rappresentanti dell'industria, crediamo che i pazienti abbiano diritto alla migliore prevenzione possibile delle infezioni catetere-correlate e all'equità di trattamento in qualsiasi struttura sanitaria decidano di recarsi. Con la firma della carta vogliamo contribuire in modo efficace alla sostenibilità del nostro Ssn che beneficerebbe così di una minore spesa pubblica derivante dalle infezioni".

 


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