Ricerca, da Ue 677 mln a 436 scienziati, italiani secondi
Ricerca, da Ue 677 mln a 436 scienziati, italiani secondi

53 cervelli del Belpaese premiati dall'Erc, 20 progetti ospitati nella Penisola 

Un contributo economico per aiutare scienziati sul trampolino di lancio della carriera scientifica, per permettere loro di creare un team e condurre ricerche pioneristiche. Il Consiglio europeo della ricerca (Erc) premia quest'anno 436 scienziati destinando loro un finanziamento che complessivamente vale 677 milioni di euro, attraverso i suoi 'Starting Grant'.

I vincitori sono stati resi noti oggi e i cervelli di nazionalità italiana che si sono aggiudicati le borse sono in tutto 53, fra ricercatori che lavorano nel Belpaese e all'estero. Secondi per numero, alle spalle dei tedeschi (102). Terzi i francesi (37). Guardando però ai Paesi in cui si svolgeranno i progetti e in cui operano gli scienziati premiati, l'Italia scende al decimo posto, con 20 grant a iniziative che saranno ospitate in un istituto della Penisola.

Cosa si può fare per migliorare l'efficacia dei vaccini? Come possiamo prevedere il clima futuro? Qual è l'impatto ambientale delle nanoplastiche? Esistono modelli economici alternativi alla crescita economica infinita? Qual è la natura della materia oscura nell'universo? Sono alcune delle domande a cui puntano a dare risposta gli scienziati vincitori con i loro ambiziosi studi in università e centri di ricerca di tutta Europa. Sono 273 uomini (63%) e 163 donne (37%) di 40 nazionalità diverse, pronti a misurarsi con sfide scientifiche al bancone del laboratorio.

I grant assegnati fanno parte del programma di ricerca e innovazione dell'Ue, Horizon 2020. Tra i vincitori, fa notare l'European Research Council in una nota, figurano anche 20 ricercatori che vengono da fuori Ue e si stanno trasferendo in Europa grazie ai finanziamenti. A livello complessivo gli assegnatari degli Starting Grant 2020 avranno sede in 25 Paesi, con Germania (88 'assegni' localizzati nel Paese), Regno Unito (62), Paesi Bassi (42) e Francia (38) nelle posizioni migliori. Prima dell'Italia nella 'classifica' dei Paesi ospitanti ci sono anche Svizzera (in quanto Paese associato in Horizon 2020), Spagna, Israele (anche in questo caso Paese associato H2020), Svezia e Belgio.

Circa il 13% delle domande arrivate ha superato la selezione per l'assegnazione del finanziamento. Dei 436 progetti selezionati, 124 gravitano nel settore Scienze della vita, 186 appartengono al settore Scienze fisiche e ingegneria (che ha ricevuto il maggior numero di domande, 1.409), 126 rientrano nel campo delle scienze sociali e studi umanistici. Gli Starting Grant creeranno, si stima, circa 2.500 posti di lavoro per borsisti post-dottorato, dottorandi e altro personale nelle istituzioni ospitanti.

"L'attuale crisi sanitaria - commenta il presidente dell'Erc, Jean-Pierre Bourguignon, tornando col pensiero alla pandemia di Covid-19 - ha dimostrato che, nonostante i gli spettacolari progressi della ricerca negli ultimi decenni, rimangono ancora molti misteri scientifici irrisolti, nonché lezioni che devono essere apprese dal passato. La migliore strategia è consentire ad alcune delle menti più brillanti di perseguire le loro idee più innovative, creare opportunità per scoperte. E' quello che fa l'Erc".

"E' chiaro che - prosegue Bourguignon - se l'Europa vuole essere competitiva a livello globale, deve dare ottime prospettive alla prossima generazione di ricercatori e investire molto di più nella ricerca 'blu sky'", quella 'a cielo aperto', che non sembra avere immediate applicazioni nel concreto ma si pone grandi traguardi e ambizioni. In molti hanno tentato la sfida: sono state 3.272 le domande presentate per gli Starting Grant 2020.

L'Ue, aggiunge Mariya Gabriel, Commissario europeo per l'Innovazione, la Ricerca, la Cultura, l'Istruzione e la Gioventù, "sta sfruttando il talento e la curiosità di alcuni dei migliori giovani ricercatori in Europa. Le loro idee sono destinate a aprire nuove strade e aprire nuovi modi per affrontare le sfide urgenti nei settori della salute, dell'energia e delle tecnologie digitali, nonché in molti altri campi".

"La nostra ambizione di affrontare efficacemente le crisi attuali e future - conclude - dipende dalla nostra forte volontà di supportare continuamente e sempre più la ricerca di alto livello alle frontiere della nostra conoscenza".

 


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