Regole Lombardia a medici famiglia, mascherine, guanti e camici
Regole Lombardia a medici famiglia, mascherine, guanti e camici

Corti, siamo in attesa del materiale che ci deve fornire l'Ats 

Evitare il libero accesso agli studi dei medici di famiglia, ma far sì che avvenga solo dopo contatto telefonico. In sala d'aspetto non devono mancare: mascherine e disinfettante. Anche i camici bianchi di fiducia devono avere un kit protettivo: camice monouso in Tnt idrorepellente, occhiali e occhiali a maschera, mascherina Ffp3, guanti, copricapo (da valutare in relazione al contesto). Tutto materiale del quale, spiegano i medici di famiglia, "attendiamo l'arrivo". Sono alcune delle regole in tema di Covid-19 che i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta dovranno seguire in Lombardia.

Il documento firmato dal direttore generale Welfare della Regione, Luigi Cajazzo - che l'AdnKronos Salute ha potuto visionare - è stato diramato ieri tramite i Dipartimenti delle cure primarie e contiene indicazioni anche per i medici della continuità assistenziale, e per le Ats che dovranno "costantemente informare gli ordini professionali sulle decisioni organizzative assunte". La parola d'ordine in generale è: massima disponibilità per le richieste di chiarimento che dovessero essere manifestate dai professionisti dell'area.

Per la medicina generale e la pediatria di libera scelta, il primo passaggio importante è alla cornetta: "Il medico deve effettuare un triage telefonico distinguendo i casi potenzialmente sospetti" per Covid-19. "Ai pazienti non sospetti deve essere dato un accesso differenziato (preferibilmente, in altri orari) come in caso di ripetizione di ricette per il paziente cronico". A breve saranno diramate, si legge nel documento, anche delle raccomandazioni sulla dotazione dei dispositivi di protezione individuale e la sorveglianza sanitaria degli operatori in sanità. Ma intanto viene anticipato che una delle indicazioni è quella di garantire per i pazienti le mascherine chirurgiche e il disinfettante per le mani (che devono essere forniti dalle Ats) nelle sale d'attesa.

Altro capitolo la pulizia dello studio: "I piani di lavoro e le attrezzature dello studio devono essere risanate con ipoclorito di sodio 0,1%, dopo pulizia con un detergente neutro".

Per l'attività domiciliare "devono essere forniti contenitori per il trasporto del materiale utilizzato". L'Ats deve fornire dai camici alle mascherine. Anche sui certificati di malattia le regole a tempi del nuovo coronavirus cambiano: "In presenza di un prolungamento di malattia già nota e certificata, previa verifica anamnestica da parte del medico, il certificato di malattia può essere rilasciato, vista l'eccezionalità della situazione, dal medico in assenza del paziente", è l'indicazione. Le stesse indicazioni, viene precisato, valgono anche per i medici di continuità assistenziale.

"Mi sembrano regole di buon senso - commenta il vice segretario nazionale della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg), Fiorenzo Corti - ma aspettiamo le mascherine".

 


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