Più Regioni garantiscono Lea, Calabria e Campania inadempienti
Più Regioni garantiscono Lea, Calabria e Campania inadempienti

E' di 160 il punteggio necessario per considerare una Regione "adempiente": Veneto vanta il 'voto' più alto (209), Campania (124) e Calabria (144) i più bassi 

E' 160 il punteggio necessario per considerare una Regione "adempiente" nell’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), i servizi e le prestazioni che devono essere garantiti in modo uniforme, sull’intero territorio nazionale. Un punteggio che non raggiungono Calabria (144) e Campania (124), le Regioni che per il 2016 il ministero della Salute valuta provvisoriamente inadempienti. Il Veneto vanta il 'voto' più alto, con 209, ben 85 punti di differenza rispetto all'ultima.

Fra questi estremi, la situazione è comunque migliorata. Nel 2015 le Regioni inadempienti erano 5. Se la Calabria nel 2016 ha raggiunto un punteggio di 144, perdendo 3 punti rispetto all’anno precedente, e la Campania, pur attestandosi su un punteggio ancora più basso (124) ha guadagnato 18 punti rispetto al 2015, Sicilia, Molise e Puglia che nel 2015 erano considerate Regioni "inadempienti", nel 2016 sono tutte "adempienti" con punteggi pari rispettivamente a 163, 164, 169.

Questo è il quadro tracciato dal Tribunale per i diritti del malato sulla base dei dati provvisori del monitoraggio Lea 2016 del ministero della Salute, contenuti nel Rapporto di coordinamento di Finanza pubblica 2018 della Corte dei conti. I dati definitivi saranno pubblicati dal ministero della Salute. "Se da una parte la riduzione da 5 a due delle Regioni considerate inadempienti rappresenta una buona notizia per i cittadini, dall’altra ci preoccupa il dato della Campania e ancora di più quello in calo della Calabria - commenta Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tdm - Dai Piani di rientro dal debito sanitario è necessario passare sempre di più a Piani di rientro nei diritti dei cittadini in tutte le Regioni. Non più solo equilibrio di bilancio ma soprattutto servizi accessibili, sicuri e di qualità in tutto il Paese", sottolinea.

"La forbice che ancora c’è tra le Regioni, anche tra quelle adempienti, è inaccettabile - afferma Aceti - e conferma ancora una volta le profonde disuguaglianze che sono presenti nel nostro Ssn e soprattutto la necessità e urgenza di una forte strategia unitaria per il loro contrasto. Per questo è indispensabile rafforzare molto e subito il ruolo del ministero della Salute nell’attività di coordinamento, verifica sostanziale e intervento nei confronti delle Regioni quando i Lea non sono garantiti".

Quasi la totalità delle Regioni adempienti ha visto migliorare il proprio punteggio. Quelle con incremento maggiore sono Puglia (+14 punti), Sicilia (+10), Umbria (+10), Molise (+8), Veneto (+7), Abruzzo (+7). La Toscana ha perso 4 punti rispetto al 2015. Non sono disponibili i dati di Valle D’Aosta, Trento, Bolzano, Friuli Venezia Giulia e Sardegna.

"Bene la proposta del ministro della Salute di rivedere i criteri di riparto del Fondo sanitario nazionale tra le Regioni - prosegue - ma non è sufficiente. Chiediamo che si rafforzi il sistema di monitoraggio dei Lea, a partire dalla sua capacità di fornire dati più attuali, evitando un ritardo di 2 anni. Non si può considerare come adempiente una Regione con tempi per l’arrivo del mezzo di soccorso sul posto non in linea con lo standard dei 18 minuti, o con un servizio di elisoccorso attivo solo di giorno. Chiediamo di introdurre nel Comitato nazionale Lea, che è l’organo preposto a valutare le Regioni, anche i rappresentati delle organizzazioni civiche". Per il Tdm, "il nuovo Sistema nazionale di garanzia dei Lea non è ancora sufficiente, deve essere rafforzato capitalizzando di più e meglio i dati del Piano nazionale esiti, misurando meglio ciò che accade sulle liste di attesa e l’attuazione del prossimo Piano nazionale. Infine, chiediamo che i nuovi Lea diventino effettivamente accessibili attraverso lo sblocco del Decreto tariffe e anche attraverso un rilancio del finanziamento del Ssn dalla prossima Legge di bilancio".

 


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