Osservasalute, Ssn impreparato, solo +0,2% spesa sanitaria 2010-18
Osservasalute, Ssn impreparato, solo +0,2% spesa sanitaria 2010-18

La crisi Covid-19 ha messo in luce che il decentramento della sanità non è efficace 

La crisi Covid-19 ha dimostrato che il decentramento della sanità, oltre a mettere a rischio l'uguaglianza dei cittadini rispetto alla salute, non si è dimostrato efficace nel fronteggiare la pandemia. Paradigmatici i principali dati economici: dal 2010 al 2018 la spesa sanitaria pubblica è aumentata di un modesto 0,2% medio annuo, molto meno dell’incremento del Pil che è stato dell’1,2%. E' quanto evidenzia il 'Rapporto Osservasalute', giunto alla sua XVII edizione, curato dall’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane che opera nell’ambito di Vihtaly, spin off dell’Università Cattolica, presso il campus di Roma.

Poche luci e molte ombre sul Servizio sanitario nazionale (Ssn), dunque, penalizzato da riduzioni di spesa pubblica e sempre maggiore carenza di personale medico e infermieristico. Alla vigilia della pandemia da Sars-Cov-2, il sottofinanziamento della sanità, insieme alla devolution che ha di fatto creato 21 diversi sistemi sanitari regionali diversamente performanti, ha determinato conseguenze per i cittadini, che non hanno potuto avere le stesse garanzie di cura.

Al rallentamento della componente pubblica delle risorse finanziarie ha fatto seguito una crescita più sostenuta della spesa privata delle famiglie, pari al 2,5%. Nel 2018, la spesa sanitaria complessiva, pubblica e privata sostenuta dalle famiglie, ammontava a circa 153 miliardi di euro, dei quali 115 miliardi di competenza pubblica e circa 38 miliardi a carico delle famiglie.

I tagli alla spesa non sono stati sempre accompagnati da un aumento di efficienza dei servizi, e spesso si sono tradotti piuttosto in una riduzione dei servizi offerti ai cittadini. Per esempio, dal 2010 al 2018 il numero di posti letto è diminuito di circa 33 mila unità, con un decremento medio dell’1,8%, continuando il trend in diminuzione osservato già a partire dalla metà degli anni ’90.

"La crisi drammatica determinata da Covid-19 - afferma il direttore di Osservasalute, Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene generale e applicata all’Università Cattolica - ha improvvisamente messo a nudo fino in fondo la debolezza del nostro sistema sanitario e la poca lungimiranza della politica nel voler trattare il Ssn come un’entità essenzialmente economica alla ricerca dell’efficienza e dei risparmi, trascurando il fatto che la salute della popolazione non è un mero 'fringe benefit', ma un investimento con alti rendimenti, sia sociali sia economici".

"L’esperienza vissuta - rileva il direttore scientifico Alessandro Solipaca - ha dimostrato che il decentramento della sanità, oltre a mettere a rischio l’uguaglianza dei cittadini rispetto alla salute, non si è dimostrato efficace nel fronteggiare la pandemia. Le Regioni non hanno avuto le stesse performance, di conseguenza i cittadini non hanno potuto avere le stesse garanzie di cura. Il livello territoriale dell’assistenza si è rivelato in molti casi inefficace, le strategie per il monitoraggio della crisi e dei contagi particolarmente disomogenee, spesso imprecise e tardive nel comunicare le informazioni".

 


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