In Veneto primo caso di West Nile del 2019
In Veneto primo caso di West Nile del 2019

 

E' stato segnalato il primo caso umano di infezione da virus West Nile della stagione estiva 2019. L'infezione ha colpito un uomo di 79 anni che vive in area rurale in provincia di Padova e presenta febbre persistente da 10 giorni. La notizia è stata ufficializzata dalla direzione Prevenzione dell’Area Sanità e Sociale della Regione del Veneto. Nel 2018 la prima positività nelle zanzare era stata riscontrata il 7 giugno e il primo caso umano era stato notificato il 16 giugno, circa un mese prima rispetto a quest’anno.

Quest'anno - precisa il Centro nazionale sangue - il primo caso arriva oltre un mese dopo rispetto al 2018, quando i primi provvedimenti, in provincia di Padova, Rovigo e Verona, sono scattati il 13 giugno. Lo scorso anno nell’Unione Europea sono stati segnalati 1.489 casi umani di infezione da Wnv, 569 in Italia. Tutti i donatori delle altre provincie che abbiano soggiornato per una notte in provincia di Padova devono essere sottoposti alla sospensione per 28 giorni. In alternativa il Cns raccomanda l'esecuzione del test Nat sul sangue del donatore.

Il virus del Nilo Occidentale, conosciuto appunto con la denominazione inglese di West Nile Virus è un Arbovirus che solo accidentalmente può infettare l’uomo. L’infezione umana è in oltre l’80% dei casi asintomatica; nel restante 20% dei casi i sintomi sono quelli di una sindrome pseudo-influenzale. Nell'0,1% di tutti i casi (comprensivi dei sintomatici e asintomatici), l’infezione virale può provocare sintomatologia neurologica del tipo meningite, meningo-encefalite.

"La rete di sorveglianza entomologica regionale - puntualizza l'assessore alla Sanità Manuela Lanzarin - non ha finora evidenziato alcuna positività per il virus West Nile nelle zanzare catturate, il che indica una diffusione più limitata del virus nell’insetto vettore rispetto all’anno scorso". La differente situazione rispetto a quella del 2018, secondo gli esperti della Regione, è in parte spiegabile da fattori meteo-climatici (stagione primaverile più fredda e quindi meno favorevole alla proliferazione delle zanzare).

Il virus West Nile, comparso in Veneto nel 2008 - ricorda la Regione - è trasmesso all’uomo dalle zanzare del genere Culex che pungono prevalentemente nelle ore crepuscolari e notturne. Nel nostro territorio, inoltre, da alcuni anni è presente anche la zanzara Aedes albopictus (zanzara tigre), che può trasmettere le infezioni da virus Dengue, Chikungunya e Zika. Questo tipo di zanzara punge preferibilmente nelle ore diurne, con un massimo di attività nelle ore successive all’alba e nelle ore che precedono il tramonto.

 


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