Grillo, medici 'pubblici ufficiali'? Troppi oneri, meglio altre misure
Grillo, medici 'pubblici ufficiali'? Troppi oneri, meglio altre misure

Il ministro rispondendo al question time alla Camera in merito al fenomeno delle aggressioni a medici e infermieri 

"L'opportunità di dare la qualifica di pubblico ufficiale agli esercenti le professioni sanitarie è stata oggetto di profonda riflessione e la conclusione è che, oltre a essere fonte di benefici, questa qualifica addosserebbe anche oneri e incombenze non coerenti ed esorbitanti". A dirlo il ministro della Salute, Giulia Grillo, rispondendo al question time alla Camera in merito al fenomeno delle aggressioni a medici e infermieri.

"Già nella seduta del consiglio dei Ministri dello scorso 8 agosto il Governo, su mia iniziativa - ha ricordato - ha approvato un disegno di legge, atteso da tempo, finalmente focalizzato sulle specifiche esigenze di sicurezza a tutela degli operatori sanitari nell'esercizio delle loro funzioni. Tale disegno di legge, dopo il parere pienamente positivo della Conferenza Stato-Regioni, è dunque in procinto di giungere in Parlamento, laddove, sono certa, potrà essere ulteriormente arricchito".

Ma con "la qualifica di pubblico ufficiale agli esercenti le professioni sanitarie, a fronte dei benefici conseguenti", il personale medico e sanitario "si sarebbe visto addossare anche un insieme di oneri ed incombenze, connessi alla funzione di pubblico ufficiale, non coerenti, o comunque esorbitanti rispetto al proprio ruolo. Si è dunque valutato che benefici simili sotto il profilo della prevenzione penale generale - e in grado, quindi, di accrescere la deterrenza a commettere tali atti di violenza - possono essere ottenuti anche con altri strumenti e, in particolare, attraverso l'introduzione di una specifica circostanza aggravante a carico di chi commette un reato, con violenza o minaccia, in danno degli esercenti le professioni sanitarie: una soluzione, questa, che ci consentirà, da un lato, di evitare ingiustificate asimmetrie con altre professioni liberali, alcune delle quali parimenti meritevoli di una particolare tutela penale, e, dall'altro, di tutelare tutti i professionisti sanitari, e non solo quelli operanti nell'ambito pubblicistico".

"Non mi sfugge - ha concluso - che tale misura non potrà ritenersi sufficiente, da sola, a contenere questo preoccupante fenomeno. Ma proprio per questo motivo confido che sia dato il giusto rilievo alle altre iniziative che il Governo sta adottando al riguardo e che contemplano, oltre alla importante istituzione, prevista nel nostro disegno di legge, di uno specifico Osservatorio cui è attribuito il compito di monitorare il fenomeno affinché siano proposte ulteriori misure preventive a tutela dei professionisti sanitari, anche e soprattutto l'ulteriore scelta del Governo contenuta nel decreto legge in materia di sicurezza pubblica di prossima emanazione di estendere l'applicabilità del cosiddetto 'daspo urbano' anche alle strutture sanitarie".

 


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