Eurispes, conti Ssn in sicurezza ma spesa italiani più alta d'Europa
Eurispes, conti Ssn in sicurezza ma spesa italiani più alta d'Europa

Presentato oggi il Rapporto Italia 2018: rapporto tra finanziamento complessivo della sanità e del Pil è stabile, quadrano meno i conti delle famiglie costrette a mettere mano al portafoglio 

Tornano i conti del Sistema sanitario nazionale, il cui finanziamento è passato da 107,9 miliardi nel 2012 a 112,5 miliardi nel 2017. Il sistema perdeva oltre 5 miliardi di euro l'anno nel 2007 e 2 miliardi nel 2012, mentre nel 2016 i bilanci segnano un disavanzo di soli 710 milioni, con coperture fiscali ben superiori. I conti "sono stati messi in sicurezza", evidenzia l'Eurispes, nel Rapporto Italia 2018, diffuso oggi. Nel periodo 2000-2006 la variazione media annua della spesa sanitaria è stata pari al 7%, nel periodo 2007-2016 all'1,5%, con un decremento dei livelli di investimento nel 2011-2013.

Il rapporto tra finanziamento complessivo della sanità e del Pil è stabile e si attesta al 6,6%. Il 36% del finanziamento annuo copre le spese per il personale. Se i conti del Ssn tornano, quadrano meno quelli delle famiglie, costrette a mettere mano al portafoglio o a rinunciare a visite ed esami. Nella spesa sanitaria privata, l’Italia presenta una quota di spesa 'out of pocket' (86,9%) maggiore rispetto alle altre principali economie europee.

Secondo i dati rilevati dal Crea sanità Tor Vergata (2015) - ricorda l'Eurispes - la spesa privata complessiva ha raggiunto un volume tra i 34 e i 36 miliardi (di cui l’89,9% 'out of pocket' e il resto mediato da fondi integrativi o assicurativi), con differenze tra le regioni correlate al reddito medio: l’incidenza della spesa privata pro capite risulta del 26,9% nel Centro-Nord e solamente del 18,9% nel Sud. Tra il territorio più ricco, la Provincia autonoma di Bolzano (con un Pil pro capite di 39.894 euro) e quello più povero, la Calabria (16.177 euro), il gap è 2,5 volte.

Questa variabilità nella spesa sanitaria privata tra Nord e Sud, per l'Eurispes "rappresenta un proxy della rinuncia alle cure. Con uno stipendio netto mensile di circa 900 euro, per una famiglia di 3 persone, ticket di 200-300 euro fanno la differenza e spesso comportano un ritardo o addirittura una rinuncia ad approfondire un sospetto diagnostico".

 


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