Dal Green pass alle distanze, nuovo 'bon ton' ai congressi medici
Dal Green pass alle distanze, nuovo 'bon ton' ai congressi medici

Urologi i primi ad applicare le regole Agenas al 94meeting nazionale Siu di Riccione 

Accesso con Green pass o, in alternativa, con tampone rapido all'ingresso; sale a numero chiuso, nel rispetto delle norme di distanziamento che valgono anche nelle aree espositive, fra uno stand e l'altro, e all'esterno con divieto assoluto di assembrarsi. E poi uso della mascherina, limiti ai rinfreschi e ricorso al 'fai-da-te' per tutte le procedure che lo consentano. Dalle sessioni di lavoro alla pausa caffè, è così che in era Covid cambieranno gli eventi scientifici. Niente più plenarie da 'solo posti in piedi', dunque. Niente 'assalto ai buffet', né 'capannelli' fuori dalla sede congressuale attorno a un posacenere o in coda per il taxi. Parola d'ordine ripartire, ma farlo in totale sicurezza.

A ispirare il nuovo 'bon ton del meeting' è il Documento di valutazione del rischio biologico in evento (Dvre) redatto dal Gruppo di lavoro di Federcongressi & Eventi e consolidato come prassi di riferimento Uni (Ente italiano di normazione). Le nuove regole sono state presentate questa mattina all'Agenas (Agenzia nazionale per i Servizi sanitari regionali) e i primi ad applicarle saranno gli urologi della Siu, in Congresso nazionale a Riccione dal 16 al 19 ottobre. Il summit della Società italiana di urologia, giunto alla 94esima edizione, sarà quindi "il primo congresso di grandi dimensioni che si svolgerà adottando il nuovo documento anti-contagio. La Siu - sottolineano dalla società - non si è limitata a rispettare in modo passivo delle prescrizioni, ma ha implementato un modello organizzativo di gestione in sicurezza degli eventi rispetto all'emergenza Covid, per fornire evidenza circa la corretta pianificazione, applicazione e monitoraggio delle misure di sicurezza di gestione del rischio biologico nel congresso, finalizzato a tutelare la salute e la sicurezza di tutti i partecipanti".

Il protocollo Siu derivato dal Dvre - spiegano gli urologi - individua non solo i principi igienico-sanitari obbligatori per contrastare la diffusione del contagio da coronavirus Sars-CoV-2 (quali distanziamento sociale, utilizzo dei dispositivi di protezione, controllo agli accessi della disponibilità del Green pass, norme igieniche e comportamentali, piano di emergenza in caso di sintomi), ma aggiunge anche le prerogative di categoria dedicate ai congressi medici: procedure informatiche automatizzate per la pre-registrazione; check-in all'ingresso con Green pass, o in alternativa tampone rapido all'ingresso; limiti predefiniti di accesso alle sale, sedute distanziate all'interno, ingressi e uscite diversificate; igienizzazione dei computer dopo ogni utilizzo; stand ed espositori a distanza di almeno un metro; divieto nell'area espositiva di distribuzione di cibi e bevande, attività alla quale sono dedicate invece apposite aree, con box monoporzione confezionati singolarmente; limitato uso di materiale cartaceo e votazioni attraverso i badge personali; divieto di assembramento anche all'esterno.

"Resta inteso - si precisa - che in base all'evoluzione dello scenario epidemiologico le misure indicate nel documento potranno essere rimodulate, anche in senso più restrittivo".

"Un congresso di medici non può essere uguale a quello di altre categorie - afferma Giuseppe Carrieri, professore di urologia all'università di Foggia e responsabile dell'Ufficio educazionale della Siu - Chi vi partecipa ha infatti ancora maggiori responsabilità verso i propri pazienti, i colleghi e tutto il personale sanitario che frequenta lo stesso luogo di lavoro: l'ospedale, lo studio medico e altre strutture a carattere sanitario. Per questo rispettare regole di sicurezza sanitaria è ancora più importante. Grazie a tutto questo il nostro congresso tornerà ad essere un momento chiave per confrontarsi e presentare ai nostri circa 3mila urologi associati gli ultimi aggiornamenti e approfondimenti sulla diagnosi e il trattamento delle patologie urologiche. Tutto questo guardandoci negli occhi dal vivo, senza monitor a dividerci".

"Questo nostro 94esimo appuntamento tornerà, primo in Italia con queste nuove regole, ad essere un congresso 'vivo', dove ci si ritroverà in sale reali e con relatori attorno a un tavolo vero, in legno, per affrontare le grandi sfide dell'urologia di domani", dichiara il segretario generale Siu, Walter Artibani. "Si tratta di una importantissima iniziativa ''pilota - evidenzia - ma assolutamente indispensabile non solo per il coinvolgimento dei medici e dei giovani specializzanti, fondamentali per l'apprendimento e la formazione, ma anche per la ripresa del turismo congressuale, che rappresenta un enorme quota dell'economia nazionale al di fuori dei periodi di vacanza. Un contributo che la Siu si è sentita impegnata a dare a un settore strategico e tra quelli più 'dimenticati' durante questa pandemia".

 


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