Appello medici, ospedali sovraccarichi, non allentare restrizioni
Appello medici, ospedali sovraccarichi, non allentare restrizioni

Intersindacale, "La politica non allenti ancora una volta la guardia, oltre 200mila casi e quasi 5mila morti in una settimana, più di 34mila ricoverati" 

"I dati degli ultimi giorni mostrano segnali di rallentamento della crescita dell'epidemia da Sars-CoV-2. Tuttavia le condizioni di sovraccarico di tutto il sistema ospedaliero, con indici di occupazione delle Terapie intensive e delle aree Covid particolarmente elevati, impongono di non allentare le misure restrittive della movimentazione sociale. Ricordiamo che nell'ultima settimana si sono contati oltre 200mila nuovi casi e 4.980 decessi, mentre i ricoveri" di infettati "con sintomi sono attualmente più di 34mila". E' la posizione dell'Intersindacale della dirigenza medica, sanitaria e veterinaria, che interviene nel dibattito in corso sulle possibili riaperture in vista del Natale con un appello unitario a Parlamento, Governo e Regioni.

"Il personale sanitario, impegnato quotidianamente, 7 giorni su 7, di giorno e di notte, nella lotta contro la pandemia da Sars-CoV-2 - scrivono i sindacati in una nota - si trova ad affrontare criticità di ogni tipo dovute al sovraffollamento degli ospedali, che con la seconda ondata interessa tutta la Penisola. Ogni allentamento delle restrizioni potrebbe quindi mettere a rischio tanto la vita dei pazienti affetti da Covid-19 quanto la salute dei pazienti con altre patologie, la cui prevenzione e cura rischia di essere per la seconda volta sacrificata a causa di una generale sottovalutazione del rischio della ripresa pandemica, sulla quale i medici e i dirigenti sanitari avevano lanciato tutti gli allarmi possibili già durante l'estate".

"Per la seconda volta gli operatori della sanità pubblica - aggiungono i sindacati medici - sono costretti a ulteriori sacrifici anche a rischio della salute personale, oltre che ad affrontare una situazione di costante superlavoro".

"Pur essendo chiaro che le decisioni non competono ai professionisti ma alla politica", l'Intersindacale sottolinea che "è invece preciso compito di chi lavora in prima linea fotografare la situazione. Soprattutto per favorire scelte informate, essendo ormai acclarato scientificamente che i tempi di insorgenza delle manifestazioni cliniche successive al contagio impattano con numeri enormi per circa un mese dalla comparsa dei focolai sul sistema ospedaliero, sin dalla sua interfaccia territoriale 118, passando per la porta di ingresso dei Pronto soccorso, per arrivare ai reparti Covid e fino all'ultima frontiera delle Rianimazioni".

"Chiediamo al Parlamento, al Governo e alle Regioni - concludono le sigle - di ascoltare le decine e decine di migliaia di colleghi che da mesi lavorano senza tregua nell'emergenza territoriale e negli ospedali, amareggiati per il dibattito in corso su riaperture che, sotto le pur comprensibili esigenze dell'economia, celano sottovalutazioni del rischio di una ripresa della pandemia che potrebbe sommarsi nei prossimi mesi alla diffusione stagionale dell'influenza. La politica non allenti ancora una volta la guardia".

 


Torna alle notizie di sanita / nazionale