Allarme Ecdc-Oms, calo vaccinazione influenzale rischio per prossima pandemia
Allarme Ecdc-Oms, calo vaccinazione influenzale rischio per prossima pandemia

Meno di un terzo degli anziani si è vaccinato in metà dei Paesi esaminati 

La scarsa diffusione della vaccinazione contro l'influenza stagionale in Europa metterà a repentaglio la capacità di proteggere le persone durante la prossima pandemia. A lanciare l'allarme sono l'Ufficio regionale europeo dell'Organizzazione mondiale della sanità e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), che hanno effettuato la prima panoramica completa sulla copertura vaccinale nella Regione europea in 7 anni (tra il 2008-09 e il 2014-15): all'interno dei gruppi ad alto rischio risulta in costante calo e metà dei Paesi segnala anche una diminuzione del numero di dosi di vaccino disponibili.

Mentre la stagione 2017-18 raggiunge il picco in Europea orientale - segnalano gli organismi - secondo la rete EuroMomo alcuni Stati stanno riportando un eccesso di mortalità fra gli anziani. "La vaccinazione è la misura più efficace per prevenire gravi malattie causate dall'influenza. Tuttavia, secondo la nostra ricerca, la diffusione della vaccinazione antinfluenzale è in costante diminuzione", afferma Zsuzsanna Jakab, direttore regionale dell'Oms per l'Europa. "Questo è motivo di seria preoccupazione per le persone a più alto rischio di gravi conseguenze, in particolare per gli anziani e potenzialmente per l'intera popolazione, poiché la produzione di vaccini pandemici è strettamente legata all'uso di vaccini stagionali. Esorto i Paesi europei ad aumentare la copertura vaccinale per raggiungere l'obiettivo del 75% tra le persone anziane e le altre persone a rischio". Andrea Ammon, direttore dell'Ecdc, ricorda che "tutti gli Stati membri dell'Unione europea hanno aderito all'obiettivo di raggiungere il 75% tra gli anziani e altri gruppi vulnerabili, tuttavia questi obiettivi non sono stati raggiunti".

I due enti stimano che oltre 44 mila persone muoiano ogni anno di malattie respiratorie associate all'influenza stagionale nella regione europea dell'Oms, su un totale di 650 mila decessi a livello mondiale. Secondo indagini annuali finanziate dall'Ecdc e dall'Oms, sebbene 34 mila (oltre il 75%) di questi decessi in Europa si verifichino tra persone di età pari o superiore a 65 anni, la diffusione del vaccino rimane basso in questo gruppo di persone: la metà dei Paesi della regione europea dell'Oms vaccina meno di un terzo di cittadini in età avanzata.

Per quanto riguarda gli altri gruppi a rischio, la vaccinazione viene raccomandata anche alle persone con malattie croniche, ma la copertura risulta inferiore al 40% nella maggior parte dei Paesi. Stessa percentuale anche fra gli operatori sanitari. Quanto alle donne incinte, in totale il 90% dei Paesi ha emesso raccomandazioni in merito nel 2014-15, rispetto al 40% prima della pandemia di virus A/H1N1 del 2009; tuttavia la copertura complessiva risulta bassa, con la metà dei Paesi che hanno riferito una copertura inferiore al 10%. Ancora: meno della metà dei Paesi, la maggior parte dei quali nell'Europa orientale, ha raccomandato la vaccinazione antinfluenzale nei bambini piccoli, per cui la copertura varia da meno dell'1% all'80%.

Secondo Oms e Ecdc, è una serie di fattori a influenzare la diffusione della vaccinazione: nei Paesi a basso reddito, dove l'influenza non può essere considerata una malattia ad alta priorità, la scarsa copertura è una conseguenza del limitato apporto di vaccini. Mentre laddove i vaccini sono più ampiamente disponibili, l'assorbimento risulta basso o calante per motivi che vanno dalla mancanza di fiducia nei vaccini e nelle autorità sanitarie all'assenza di raccomandazioni da parte degli operatori sanitari, fino a barriere all'accesso, compresi i costi 'out of pocket'.

 


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