Friuli: la vita dopo un linfoma maligno, riunione al Cro Aviano

 

Pordenone, 14 gen. (Adnkronos Salute) - Il problema dei guariti da un linfoma maligno, e delle persone che hanno avuto la diagnosi tumorale da più di 5 anni. Questo il focus della riunione della Commissione lungosopravviventi e multimorbidità della Fondazione italiana linfomi (Fil) all'Istituto nazionale tumori di Aviano.

L'attuale organizzazione del follow-up dei pazienti oncologici in Italia e in Europa - sottolinea il Cro in una nota - segue un'esperienza tradizionale oggi superata, perché i lungoviventi (quasi 1.300.000 di italiani secondo i dati di Airtum - Associazione italiana registri tumori) sono ancora seguiti negli stessi ambulatori e day hospital dove sono stati trattati per la malattia, che sono occupati dalla gestione dei nuovi pazienti e non sono adatti a fornire loro quelle attenzioni necessarie in particolare sugli effetti secondari agli eventuali trattamenti chemioterapici, radioterapici, chirurgici e ormonali ricevuti. Per rispondere a questa mancanza, dal giugno 2008, presso il Dipartimento di Oncologia medica dell'Istituto tumori si è attiva la prima clinica in Italia rivolta ai pazienti oncologici guariti o lungoviventi in collaborazione con la psico-oncologia dell'Istituto, diretta da Antonietta Annunziata. L'iniziativa fa parte di un progetto nazionale di riabilitazione oncologica, di cui è responsabile Umberto Tirelli e finanziato dal ministero della Salute, con il coinvolgimento di altri istituti di Ricovero e cura a carattere scientifico-nazionale (Bari, Humanitas di Milano e Oncologia medica ospedale di Siracusa) e di Aimac (Associazione italiana malati di cancro).

"Questa clinica riabilitativa oncologica, dove la riabilitazione non è più solo fisica, ma multidisciplinare - afferma Tirelli, direttore del Dipartimento di Oncologia medica del Cro di Aviano - è orientata a migliorare la qualità della loro vita e ad impostare un corretto follow-up, senza trascurare l'aspetto del lavoro: la clinica permette infatti ai pazienti di sentirsi effettivamente guariti e di poter tornare a tempo pieno alle proprie attività".

 


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