Sanità Basilicata: Ugl su ospedale Policoro, struttura e organico depotenziati

 

Milano, 3 gen. (Adnkronos Salute) - "Sistematico depotenziamento del nosocomio 'Giovanni Paolo II' di Policoro e sottodimensionamento dell'organico sanitario". E' quanto denunciano i segretari dell'Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi, Michele De Rosa e Pino Giordano in una nota. "Una situazione di ridimensionamento accentuatasi oramai da anni, dopo l'accorpamento delle Asl 4 e 5 nell'Asm di Matera - spiegano - Non condividiamo assolutamente che l'ospedale civile di Policoro sia vittima dei politici 'di turno' e venga smantellato di alcune strutture complesse le quali da sempre registrano un numero considerevole di prestazioni. Per tale motivo ai vertici dell'Asm ed in primis alla Regione, ribadiamo forte e chiaro che la struttura di Policoro deve essere soprattutto rispettata per ciò che rappresenta per tutta l'area policorese e non solo".

I segretari dell'Ugl Basilicata lanciano un appello: "Chiediamo all'assessore regionale alle Politiche per la persona, Flavia Franconi, di essere convocati affinché si diano risposte certe su alcune carenze che impediscono all'ospedale di svolgere in pieno il ruolo assegnatogli dal Piano sanitario regionale, oggi più che mai strategico vista la chiusura del presidio di Tinchi e di alcuni ospedali nella limitrofa Calabria. Per l'Ugl la Giunta De Filippo non poteva mettere in atto la razionalizzazione della spesa sanitaria, seppure necessaria, a discapito del diritto alla salute, che va garantito e tutelato. L'assenza di regole certe lascia spazi a scelte arbitrarie e squilibrate poiché, sull'assetto riorganizzativo dell'ospedale di Policoro, nessuna discussione preliminare in merito è stata condivisa. A Franconi ribadiremo che la riforma sanitaria regionale andava fatta salvaguardando il patrimonio di competenze e servizi già esistenti".

"Già un taglio delle strutture è avvenuto per gli ospedali di Tinchi e Stigliano: coinvolgendo anche il nosocomio di Policoro, l’Asm determinerebbe di fatto la conclamata desertificazione sanitaria", avvertono Tancredi, De Rosa e Giordano e ricordano infine che "la struttura ionica quotidianamente registra un notevole aumento di prestazioni sanitarie provenienti dalla confinante regione Calabria. Si tratta di una difesa di un ospedale d'eccellenza che in questo momento si sente minacciato da carichi di lavoro".

 


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