Tumori: con robot urologo asportazione vescica è più sicura e meno invasiva

Firenze, paziente dimesso dopo 7 giorni e con solo 6 piccolo fori nell'addome 

Roma, 18 apr. (Adnkronos Salute) - Solo 6 piccoli fori per la rimozione della vescica colpita da un tumore, niente più incisioni e operazioni a cielo aperto che esponevano il paziente a rischi maggiori nel corso del'intervento e lo costringevano a lunghe degenze e dolorosi recuperi. E' il lavoro eseguito dal robot urologo del Centro oncologico fiorentino, unico strumento simile in tutta l'area fiorentina ad essere impiegato per questo tipo di interventi. Una macchina che ha aperto una nuova frontiera, consentendo di intervenire chirurgicamente anche in casi complessi, riducendo al massimo l’invasività.

Il robot, guidato da Andrea Gavazzi responsabile della Chirurgia urologica e Chirurgia mini-invasiva del centro, ha permesso di eseguire una cistectomia radicale con derivazione urinaria intracorporea realizzata interamente all'interno dell'addome su un uomo di 71 anni affetto da carcinoma vescicale invasivo. In pratica la vescica è stata rimossa utilizzando sottili strumenti chirurgici introdotti attraverso piccoli fori praticati nella parete addominale e l'organo è stato asportato attraverso una piccola incisione a livello dell'ombelico. La derivazione urinaria è stata effettuata utilizzando un tratto di intestino prelevato dallo stesso paziente, il tutto senza apertura della parete addominale.

In due anni l'équipe diretta da Gavazzi ha effettuato oltre 200 interventi di prostatectomia robotica oltre a 30 nefrectomie parziali robotiche. (segue)

(Adnkronos Salute) -"L'utilizzo intracorporeo del robot e delle suturatrici meccaniche - spiega Gavazzi - ha ridotto fortemente il tempo dell'intervento, il sanguinamento, infezione, il dolore post operatorio. Il paziente è stato dimesso in ottime condizioni dopo una degenza di solo 7 giorni con un decorso post-operatorio particolarmente favorevole, vista la minore invasività della tecnica utilizzata rispetto a quelle tradizionali. Questo evento rappresenta un grande passo avanti in ambito della chirurgia minivasiva, riducendo al minimo i rischi perioperatori".

"La cistectomia è sicuramente uno degli interventi più lunghi e complessi per un chirurgo. Nel caso di neoplasie vescicali estese - prosegue Gavazzi - è l'unica possibilità terapeutica iniziale, vista l'alta malignità di tali tumori. Ma - conclude - con l'avvento della robotica l'intervento potrebbe essere meno lungo e faticoso per gli urologi, riducendo anche i tempi di degenza e le complicanze intra e post operatorie".

 


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