Salute: diagnosi artrite, in Italia la provincia 'soffre' di più

Il reumatologo, tempi più lunghi per visite specialistiche 

Madrid, 13 giu. (Adnkronos Salute) - L'accesso a diagnosi e cure per i pazienti con sintomi di artrite non è uniforme in tutta la Penisola, anzi. A quanto sembra gli abitanti dei piccoli centri e della provincia sono un po' 'penalizzati' rispetto a quelli delle grandi città. A sostenerlo, illustrando anche i risultati di un recente studio condotto in tre diverse città italiane, è Gianfranco Ferraccioli, reumatologo del Policlinico Gemelli, a margine di Eular 2013. "Le liste d'attesa per visite specialistiche sono ancora importanti nei piccoli centri, mentre nelle aree urbane va meglio. Volevamo capire in che modo il fatto di risiedere in diverse aree geografiche potesse impattare su diagnosi e trattamento precoce dell'artrite", spiega il reumatologo.

Lo studio è stato condotto in tre centri specializzati: ad Ancona, Pavia e Roma. "Abbiamo notato una diversità nell'accesso dei pazienti con sintomi a diagnosi e cure, nei tempi e nei modi: in città erano gli stessi malati a rivolgersi alla struttura specialistiche, mentre a Padova e Ancona arrivavano attraverso il medico di famiglia. Ebbene, i sintomi di questi pazienti duravano da 3 a 8 mesi; a un anno di distanza la remissione oscillava dal 30% al 50%, in base alla rapidità dell'intervento".

Un elemento, questo, in cui gli abitanti delle aree urbane sembrano avvantaggiati. "Oggi per l'artrite si può fare prevenzione secondaria: riconoscere per tempo e trattare la malattia favorisce un risultato ottimale, ma questo è possibile entro al massimo 12 mesi dai sintomi. Se si agisce dopo, è difficile arrivare a un risultato completo", evidenzia. (segue)

(Adnkronos Salute) - Oltretutto "il 25-30% dei pazienti già alla prima diagnosi presenta delle erosioni a livello delle articolazioni, e l''onda di necrosi' moltiplica di 3-5 volte per questi soggetti il rischio di successive erosioni. Il problema è che a volte all'erosione non si accompagna il dolore, ecco perché il paziente stesso in questi casi non si rende conto del problema". E la diagnosi arriva quando già c'è stata un'erosione.

Ma in caso contrario quando smettere di soffrire e andare dallo specialista? "Il dolore in più di 3 articolazioni è un campanello d'allarme - risponde Ferraccioli - Eseguire esami ad hoc ci permette una diagnosi precoce e un trattamento rapido. Solo così possiamo assicurare ai malati di artite un futuro senza disabilità".

E per la prevenzione primaria? I sospetti dei ricercatori si concentrano su agenti infettivi. "Ma occorre identificare il possibile agente infettivo scatenante, che altera l'equilibrio portando alla malattia autoimmune, prima di poter mettere in campo una strategia mirata".

 


Torna alle notizie di medicina / reumatologia