Ricerca: disturbo del sonno 'spia' malattie cervello

 

Roma, 22 apr. (Adnkronos Salute) - Sonno difficile uguale possibili problemi neurologici. I ricercatori dell'Università di Toronto (Canada) sono convinti che un particolare disturbo del riposo, che avviene in particolare durante la fase Rem, possa essere considerato addirittura il miglior segnale predittivo di malattie cerebrali come il Parkinson e l'Alzheimer. Lo scrivono sulla rivista 'Trends in Neuroscience'.

Il disturbo comportamentale in sonno Rem (Rbd), così si chiama scientificamente questo problema, "non è solo un precursore, ma un segnale di avvertimento della neurodegenerazione che può portare a malattie del cervello, che si verificano infatti nell'80-90% delle persone con Rbd". Gli studi del team canadese guidato da John Peever prendono in esame l'idea che la neurodegenerazione interessi in primo luogo le aree del cervello che controllano il sonno, per poi attaccare quelle che causano le malattie più comuni come il morbo di Alzheimer.

Il disturbo comportamentale nel sonno Rem, come suggerisce il nome, si verifica durante la fase più profonda del riposo e provoca un'interruzione brusca e improvvisa del momento in cui si sogna, cosa che può provocare anche lesioni fisiche a se stessi o alla persona con cui si divide il letto. Nelle persone sane, i muscoli vengono temporaneamente paralizzati durante il sonno per evitare che tutto questo accada. Mentre gli scienziati hanno verificato che questa protezione non esiste in chi ha problemi di neurodegenerazione. "E' importante per i medici riconoscere il Rbd come potenziale indicatore di una malattia del cervello - consigliano - al fine di diagnosticare i pazienti in una fase precoce e di trattarli con farmaci che riducono la neurodegenerazione, rallentando dunque l'arrivo di gravi malattie neurodegenerative".

 


Torna alle notizie di medicina / neurologia