Trapianti: 10.000 dollari per un rene, studio promuove donazioni a pagamento

Scienziati canadesi, sarebbe strategia più economica e vantaggiosa per i malati 

Milano, 24 ott. (Adnkronos Salute) - (Embargo alle 23.00) - Un rene da 10 mila dollari. E' la somma che un gruppo di scienziati canadesi suggerisce di pagare ai donatori viventi, per superare la cronica carenza d'organi, risparmiare denaro e allungare la vita ai pazienti con grave insufficienza renale cronica. A promuovere il rapporto costo-benefici della 'professione donatore' è uno studio pubblicato sul Clinical Journal of the American Society of Nephrology (Cjasn), condotto da Lianne Barnieh, Braden Manns e colleghi dell'università di Calgary. In base ai loro calcoli, "pagare i donatori viventi di rene sarebbe una strategia meno costosa e più efficace rispetto all'attuale sistema di donazione d'organi".

Secondo il modello utilizzato dal gruppo di ricerca, una strategia che puntasse ad aumentare del 5% il numero di reni disponibili per il trapianto ("una stima molto conservativa", puntualizzano gli scienziati) pagando al donatore 10 mila dollari, produrrebbe rispetto al sistema attuale risparmi aggiuntivi pari a 340 dollari. E permetterebbe ai pazienti di guadagnare 0,11 'Qaly', i cosiddetti 'anni di anni di vita ponderati per qualità'. Adottando invece stime meno conservative, e quindi assumendo che i 10 mila dollari pagati per un rene riuscissero ad aumentare del 10% o del 20% il numero di organi disponibili per il trapianto, i risparmi salirebbero rispettivamente a 1.640 e 4.030 dollari, e i 'Qaly' a 0,21 e 0,39.

"Un programma del genere porterebbe a risparmi economici - spiega Barnieh - in virtù dell'aumento del numero di trapianti di rene e quindi della riduzione dei costi per la dialisi. Inoltre, incrementando il numero di persone che ricevono un trapianto di rene, si aumenterebbero anche la qualità e la quantità di vita per i pazienti con malattia renale in fase terminale". In un editoriale di accompagnamento all'articolo canadese, Matthew Allen e Peter Reese dell'università della Pennsylvania (Usa) concordano con le tesi degli scienziati e propongono un programma di ricerca ad hoc. "I tempi sono maturi - affermano - per un sistema di incentivi finanziari alle donazioni di rene". Quanto a dubbi e preoccupazioni di natura etica, secondo gli specialisti americani "rassicurazioni possono arrivare solo attraverso un'esperienza sul campo".

 


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