Salute: esperti, per ragazzi dislessici garanzie istruzione da legge 'ad hoc'

Confermata natura genetica disturbo, ma scuola si impegni per assistenza 

Roma 21 giu. (Adnkronos Salute) - "Le difficoltà correlate alla dislessia derivano da un deficit nella componente fonologica del linguaggio, che è spesso inattesa in rapporto alle abilità cognitive e alla garanzia di un'adeguata istruzione scolastica. La legge n.170 del 2010 sollecita gli istituti a 'strategie educative e didattiche che devono sempre tener conto della singolarità e complessità di ogni persona' ". Ad affermarlo sono gli esperti del Coordinamento Generale medico legale dell' Inps intervenuti oggi a Roma alla conferenza 'La valutazione della dislessia nel minore nell'ambito dell'assistenza sociale', a conclusione del XV Giornate Medico Legali all'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.

"E' ormai accertata - proseguono gli specialisti - la natura genetica delle difficoltà di lettura. Studi eseguiti su gemelli omozigoti hanno evidenziano un tasso di concordanza del 65%, mentre nel caso di gemelli eterozigoti il tasso di concordanza è risultato del 35%, confermando una familiarità del 35-40%".

"Le dislessie - precisano - rientrano, insieme alla disgrafia, alla disortografia e alla discalculia, nel gruppo delle disabilità definite disturbi evolutivi specifici di apprendimento (Dsa). La loro incidenza sulla popolazione italiana oscilla tra il 2,5% e il 3,5% in età evolutiva , con le gravi conseguenze che questi disturbi determinano a livello individuale. Mentre la diagnosi - sottolineano - si basa essenzialmente su prove comportamentali, fondate su criteri convenzionalmente condivisi dalla Comunità clinico-scientifica". (segue)

(Adnkronos Salute) - La legge 8 ottobre 2010, n. 170 garantisce la possibilità ad alunni e studenti affetti da Dsa di raggiungere il successo formativo, assegnando al sistema nazionale di istruzione e agli atenei il compito di individuare le forme didattiche e le modalità di valutazione più adeguate allo scopo.

"Per la peculiarità dei disturbi d'apprendimento - riflettono i medici legali - la normativa apre, in via generale, un ulteriore canale di tutela del diritto allo studio, diverso da quello previsto dalle leggi n. 104 del 1992 e n. 289 del 1990. Infatti, il tipo di intervento per l’esercizio del diritto allo studio previsto dalla legge si focalizza sulla didattica individualizzata e personalizzata, sugli strumenti compensativi, sulle misure dispensative e su adeguate forme di verifica e valutazione.

"Ma la legge n.170 del 2010 - concludono - sollecita ancora una volta la scuola, nel contesto di flessibilità e di autonomia, a porre al centro delle proprie attività e della propria cura la persona. Ricordando l'importanza di 'strategie educative e didattiche che devono sempre tener conto della singolarità e complessità di ogni persona, della sua articolata identità, delle sue aspirazioni, capacità e delle sue fragilità, nelle varie fasi di sviluppo e di formazione' ".

 


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