Ricerca: 'imaging' aiuto per medico legale, in 66% casi svela causa morte

Studio Gb, alternativa a invasività delle autopsie 

Roma, 21 nov. (Adnkronos Salute) - La diagnostica per immagini sarà in futuro un aiuto fondamentale per il medico legale. La tecnologia dell'imaging prima delle autopsie potrebbe ridurne il numero ed evitare ai parenti il consenso per un esame comunque invasivo sul corpo del defunto. A rivelarlo è uno studio del dipartimento di patologia cellulare del 'John Radcliffe Hospital' di Oxford (Gb), pubblicato sulla rivista Lancet, che ha dimostrato come nel 66% dei casi l'imaging è in grado di identificare la causa della morte riportata poi dal medico legale. E che la tomografia computerizzata (TC) è molto più accurata rispetto alla risonanza magnetica (RM) per scoprire le cause della morte negli adulti.

"Se usata come pre autopsia - riferisce la ricerca - la diagnostica per immagini potrebbe evitare inutili autopsie e identificare le lesioni difficili da diagnosticare durante una dissezione. L'imaging - sottolineano gli scienziati inglesi - potrebbe ridurre il numero di esami invasivi e al tempo stesso migliorarne la qualità dei risultati".

"Tuttavia - fanno notare gli autori - la tecnologia fa fatica a scovare alcune tra le cause più comuni di morte improvvisa. Ad esempio le patologie che colpiscono le arterie coronarie o altre come l'embolia polmonare". In caso di dubbi quindi è meglio affidarsi alla tradizionale autopsia. (segue)

(Adnkronos Salute) - I ricercatori hanno preso in esame 182 casi non ancora vagliati dal medico legale. Hanno poi utilizzato la tomografia e la risonanza magnetica prima dell'autopsia e riportato i dati in modo indipendente. "I radiologi - spiegano gli scienziati - hanno inoltre fornito la causa della morte in base ad ogni modalità di imaging effettuata, con l'indicazione della fiducia riposta nella loro diagnosi. E nei casi di scarsa certezza, hanno detto se era necessario comunque fare un'autopsia completa".

"Gli specialisti - spiega la ricerca - hanno indicato con sicurezza che l'autopsia non era necessaria nel 34% dei casi quando hanno utilizzato la tomografia. Nel 48% quando si è scelta la risonanza magnetica. In questi casi - prosegue lo studio - i tassi di discrepanza rispetto ai verdetti dell'autopsia sono stati rispettivamente del 16% e del 21% . Tra i 182 casi esaminati, la diagnostica ha trovato maggiori difficoltà nello scovare le cause del decesso in patologie come: la cardiopatia ischemica, l'embolia polmonare, le polmoniti e le lesioni intra-addominali".

"Quando i radiologi - afferma Ian Roberts, autore della ricerca - sono fiduciosi nella causa della morte indicata dall'imaging, il tasso di discrepanza tra le diagnosi radiologiche e l'autopsia è più basso e potrebbe essere accettabile da un punto di vista medico legale".

 


Torna alle notizie di medicina / medicinalegale