Medicina: esperta, protocolli 'ad hoc' per scoprire abuso alcol al volante

A Roma tossicologi forensi valutano nuovi marcatori per analisi senza rischi 

Roma, 20 lug. (Adnkronos Salute) - Migliaia di patenti ritirate ogni anno a causa dello stato d'ebbrezza alla guida. Casi occasionali o episodi ripetuti, che possono evidenziare problemi di alcolismo più seri. Un aiuto per le autorità competenti, i tossicologi e i medici legali, che si occupano dei successivi controlli e verifiche di chi, una volta sanzionato, inizia un percorso di controlli e analisi per riottenere l'idoneità alla guida, arriva dal Gruppo tossicologi forensi italiani (Gtfi). L'associazione presenta oggi a Roma, durante le XV Giornate Medico Legali, che hanno preso il via ieri a Roma all'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, nuovi protoccoli che "attraverso l'analisi dei diversi significati di ciascun marcatore - spiega all'Adnkronos Salute Elisabetta Bertol, presidente del Gtfi - attualmente usati per scovare i livelli di alcol fuorilegge, agevoli i migliori approcci diagnostici per aumentare l'addidabilità delle analisi".

Una novità in questo campo, che verrà discussa durante il convegno, è il fosfatidiletanolo (PEth), un fosfolipide aberrante di membrana derivante dall’idrolisi enzimatica delle fosfatidilcoline in presenza di etanolo. "Tale processo di formazione - sottolineano nella loro relazione Alessandro Nalesso e Guido Viel, del dipartimento di tossicologia forense ed antidoping, dell'università degli Studi di Padova - permette di classificare il PEth quale metabolita diretto dell’etanolo. Gli studi fin'ora hanno evidenziato - suggeriscono - come a seguito dell' abuso cronico di alcol si verifichi il progressivo accumulo di PEth nelle membrane cellulari del soggetto abusatore". Per i ricercatori le caratteristiche di pregio di questo ausilio sono l’assenza in soggetti astemi ed un processo biochimico di formazione scarsamente correlato a patologie epatiche.

Tra gli ausili impiegati dagli specialisti c'è anche la Cdt (Carbohydrate-deficient transferrin) il marcatore biochimico oggi più utilizzato per la diagnosi oggettiva di abuso di alcol, sia in ambito clinico che forense. La sua diffusione è legata all'affidabilità analitica. "Attualmente gli ambiti di maggiore impiego della Cdt in campo forense - spiega nella sua relazione Nadia De Giovanni, dell' Istituto di medicina legale e delle assicurazioni dell' università Cattolica di Roma - sono rappresentati dall’accertamento dell’idoneità al lavoro e al conseguimento o rinnovo della patente di guida in soggetti a cui è stata precedentemente sospesa per violazione del nuovo Codice della strada".

 


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