Salute: musica aiuto per pazienti in terapia intensiva, placa ansia e aiuta comfort

Bastano 80 minuti al giorno, diminuisce anche consumo sedativi 

Roma, 20 mag. (Adnkronos Salute) - (EMBARGO ORE 20.00) Le note in aiuto dei pazienti critici ricoverati in terapia intensiva. La voce dell'artista o della band preferiti possono ridurre l'ansia e anche l'uso di sedativi per chi è in cura e trattato con il supporto dellla ventilazione per l'insufficienza respiratoria acuta. A stabilirlo è uno studio dell'Ohio State University pubblicato su 'Jama'.

"I pazienti in condizioni critiche e sottoposti a ventilazione meccanica - affermano i ricercatori - ricevono farmaci sedativi e analgesici per via endovenosa in grado di ridurre l'ansia e favorire il loro comfort. Medicine spesso somministrate a dosi elevate per periodi prolungati e con vari effetti avversi. Mentre - avvertono - abbiamo verificato che quando il soggetto ascolta la sua musica preferita si riduce l'ansia e di conseguenza anche la quantità di sedativi". Lo studio ha esaminato 373 pazienti ricoverati in 12 unità di terapia intensiva in 5 ospedali di Minneapolis (Usa) tra il settembre 2006 e marzo 2011. Dei pazienti inclusi nello studio, il 52% era composto da donne e l'età media era di 59 anni. Ebbene, i pazienti che hanno ascoltato la musica per una media di 80 minuti al giorno hanno fatto registrare un punteggio per l'ansia di 19,5 punti inferiore rispetto a chi non ha avuto la possibilità dell'ascolto. Inoltre è diminuita del 36,5% anche la necessità dei farmaci anti ansia.

Secondo gli scienziati "la musica fornisce ai pazienti uno stimolo confortante, rilassante e familiare durante il ricovero. E, inoltre, è un intervento poco costoso e facilmente affiancabile alla terapia farmacologica sedativa. Un aiuto a costo zero - concludono - che può rendere gli effetti collaterali dei medicinali meno frequenti e meno intensi".

 


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